Garlasco: la pista delle armi nel delitto di Chiara Poggi e le sue ferite

Il delitto di Garlasco: indagini e nuove piste
Il delitto di Garlasco, che ha colpito l’opinione pubblica per la brutalità dell’omicidio di Chiara Poggi, continua a rimanere avvolto nel mistero. Le indagini, che si sono susseguite negli anni, hanno portato alla luce diverse indiscrezioni e potenziali piste, ma la verità rimane ancora irraggiungibile. Recentemente, il Corriere della Sera ha riportato l’emergere di una nuova pista riguardante le armi utilizzate nell’omicidio, suggerendo la possibilità che siano state impiegate più armi per infliggere le ferite alla vittima.
L’arma del delitto mai identificata
Un elemento cruciale del caso è rappresentato dall’arma del delitto, che non è stata mai ufficialmente identificata. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, anche le versioni ufficiali sono state messe in discussione da una nuova inchiesta condotta dalla procura di Pavia, che ha visto coinvolto Andrea Sempio come indagato. Inizialmente si era ipotizzato l’uso di “forbici da sarto”, ma successivamente l’attenzione si è spostata su un martello da muratore.
A seguito delle indagini, il padre della vittima ha segnalato la scomparsa di un “martello a coda di rondine“, suggerendo un possibile legame con l’arma usata nel crimine. Nel corso degli anni sono emerse anche altre ipotesi, tra cui quella relativa a un attizzatoio da camino.
Pista delle due armi: analisi delle ferite sulla Poggi
Nell’ambito delle nuove scoperte, il quotidiano ha evidenziato il ritrovamento di alcuni oggetti nel canale di Tromello, tra cui una pinza da camino, la testa di un martello e due accette. Questi elementi saranno oggetto di analisi approfondita poiché potrebbero avere attinenza con il caso Poggi.
L’ipotesi secondo cui siano state utilizzate più armi sembra supportare alcune caratteristiche specifiche delle ferite inflitte a Chiara Poggi. In particolare, i tagli alle palpebre richiamano un’arma con “filo piuttosto tagliente” o “punta acuminata”, mentre la lesione alla mascella destra presenta segni riconducibili a colpi contundenti. Si profila quindi l’immagine di un omicidio perpetrato con almeno due strumenti distinti: uno pesante per i colpi alla testa e uno affilato per i tagli.
L’esito delle analisi sugli oggetti rinvenuti potrebbe portare a sviluppi significativi nelle indagini sul duplice uso dell’arma nel contesto dell’omicidio.