Fine vita, il processo a cappato si sposta a como

Recentemente, il tribunale di Firenze ha deciso di trasferire il processo che coinvolge Marco Cappato, Felicetta Maltese e Chiara Lalli al tribunale di Como. Questa decisione è stata presa in seguito alla dichiarazione di incompetenza territoriale da parte del giudice Alessandro Moneti, che ha accolto parzialmente l’eccezione sollevata dalla procuratrice aggiunta Marilù Gattelli.
Dettagli sul processo
I tre imputati sono accusati di aiuto al suicidio, in relazione alla morte di Massimiliano Scalas, un uomo toscano di 44 anni affetto da SLA (sclerosi laterale amiotrofica). Scalas è deceduto in Svizzera attraverso suicidio medicalmente assistito.
Motivazioni del trasferimento
La scelta di spostare il processo a Como deriva dal fatto che questa città rappresenta l’ultimo luogo italiano dove si sarebbe concretizzato parte dell’illecito contestato. È presumibile che ciò riguardi il passaggio verso la Svizzera o un atto logistico decisivo legato alla vicenda.
Implicazioni della decisione
Sebbene il trasferimento non incida sul merito delle accuse mosse contro gli imputati, esso modifica semplicemente il foro giudiziario competente per la trattazione del caso. Ciò implica un cambiamento significativo nel contesto giuridico in cui si svolgerà il dibattimento.
- Marco Cappato
- Felicetta Maltese
- Chiara Lalli
- Massimiliano Scalas
- Alessandro Moneti (Giudice)
- Marilù Gattelli (Procuratrice Aggiunta)