Elezioni in Polonia: vittoria di misura per il sovranista Nawrocki sostenuto da un’onda trumpiana

karol nawrocki vince le elezioni presidenziali in polonia

Le recenti elezioni presidenziali in Polonia hanno rappresentato un momento cruciale nella politica nazionale, caratterizzato da una forte tensione. Due candidati di spicco si sono contesi la presidenza: Rafał Trzaskowski, sostenuto dall’attuale governo liberale e noto per la sua visione europeista, e Karol Nawrocki, storico conservatore legato al PiS e ammiratore di Donald Trump. L’affluenza alle urne ha raggiunto il notevole valore del 71,7%, evidenziando l’importanza della scelta per gli elettori polacchi.

scontro tra visioni politiche opposte

Dopo il primo turno, si prevedeva una leggera prevalenza del candidato europeista. I risultati del ballottaggio comunicati dall’istituto Ipsos hanno rivelato un sorprendente sorpasso da parte di Nawrocki, che ha ottenuto il 51% dei voti contro il 49%

un’agenda conservatrice e filoamericana

L’elezione di Karol Nawrocki apre a una fase politica caratterizzata da orientamenti nazionalisti e conservatori, con un forte legame verso gli Stati Uniti. La vittoria potrebbe portare a una politica estera più autonoma, distaccandosi dalle pressioni provenienti da Bruxelles.

A livello interno, è probabile che Nawrocki cerchi di rafforzare i valori tradizionali e limitare l’influenza delle ONG liberali. Inoltre, potrebbe adottare misure restrittive sull’immigrazione e rallentare le riforme giudiziarie proposte dal governo di Tusk grazie al potere di veto presidenziale. La sua retorica sulla sovranità nazionale potrebbe riaccendere conflitti con le istituzioni europee riguardo a questioni come stato di diritto e libertà dei media.

L’elezione di Karol Nawrocki non solo ribalta le aspettative precedenti ma segna anche l’inizio di una nuova era politica in Polonia. Il suo approccio conservatore e filo-Trump contribuisce a rafforzare l’asse sovranista nell’Europa centrale, con possibili conseguenze sulle politiche dell’Unione Europea e sulla stabilità dell’alleanza atlantica.