Difetto fisico e farmaci online: la drammatica scelta di un professore di 31 anni

La tragica vicenda di Sam Applegarth, un insegnante di 31 anni, ha messo in evidenza i pericoli legati alla pressione sociale riguardo gli standard di bellezza e il loro impatto sulla salute mentale. La sua morte ha riacceso un dibattito cruciale su come l’ossessione per l’aspetto fisico possa influenzare le scelte individuali, portando a conseguenze devastanti.
la drammatica fine di sam applegarth
Sam Applegarth ha scelto di togliersi la vita impiccandosi dopo aver intrapreso un trattamento non autorizzato per la calvizie. Questo trattamento prevedeva l’assunzione di dutasteride, un farmaco potente ma non approvato nel Regno Unito. A partire dall’età di 22 anni, Applegarth aveva già provato diverse terapie, tra cui minoxidil e finasteride, senza riscontrare effetti collaterali significativi, ma con risultati insoddisfacenti. Nel 2015, si era consultato con il noto specialista in tricologia dottor Bessam Farjo, che ha confermato di non aver mai prescritto farmaci a Applegarth. Nonostante fosse consapevole dell’uso del minoxidil, la situazione si è complicata quando l’insegnante ha iniziato ad assumere finasteride, associata a effetti collaterali quali disfunzione erettile e depressione. Nel 2017, la sua crescente preoccupazione per la calvizie lo ha spinto a sottoporsi a un trapianto di capelli e a trattamenti con plasma ricco di piastrine.
l’impatto del dutasteride sulla salute mentale
L’aggravarsi della situazione è avvenuto con l’introduzione del dutasteride nella sua routine terapeutica. Questo farmaco presenta effetti più potenti rispetto alla finasteride ed è considerato illegale nel Regno Unito. Durante le indagini successive alla tragedia, il medico curante e i familiari hanno dichiarato di non aver notato segnali evidenti di malattie mentali o comportamenti autolesionisti in Applegarth, descritto come una persona brillante e felice. Ci si interroga se l’assunzione del dutasteride insieme alle altre terapie possa aver contribuito all’insorgere di pensieri suicidi. Questa vicenda sottolinea l’importanza della vigilanza sull’utilizzo dei farmaci non autorizzati e le loro possibili ripercussioni sulla salute mentale, soprattutto in relazione alle pressioni sociali legate all’immagine corporea.