Colonnello Sabatino condannato in appello per depistaggi nella rete Cucchi

condanne nel processo cucchi: dettagli e sviluppi
La recente sentenza emessa dalla Corte di Appello di Roma ha confermato importanti condanne legate al caso di Stefano Cucchi, il giovane romano deceduto nel 2009 dopo un arresto. La decisione ha visto coinvolti diversi membri delle forze dell’ordine, con una particolare attenzione ai depistaggi che hanno seguito la sua morte.
le condanne confermate
Tra le condanne principali, spicca quella a due anni e mezzo per il carabiniere Luca De Cianni. Inoltre, è stata confermata la pena di un anno e tre mesi per il colonnello Lorenzo Sabatino. Altri militari sono stati oggetto di diverse decisioni da parte dei giudici:
- Prescrizione per il generale Alessandro Casarsa
- Prescrizione per i carabinieri Francesco Cavallo e Luciano Soligo
- Assoluzione per Massimiliano Colombo Labriola e Tiziano Testarmata, precedentemente condannati a un anno e nove mesi
- Pena ridotta a dieci mesi per Francesco Di Sano
le reazioni della famiglia cucchi
Ilaria Cucchi, presente in aula durante la sentenza, ha espresso soddisfazione per l’esito del processo, sottolineando l’importanza della decisione in un contesto sociale caratterizzato da un senso di impunità. Ha dichiarato: “La sentenza di oggi è estremamente importante… È stata confermata la responsabilità nella scala gerarchica dei carabinieri”.
richieste della procura generale
Nell’ambito del processo d’appello, la procura generale aveva chiesto l’assoluzione per tre carabinieri, tra cui Lorenzo Sabatino. Le richieste includevano anche la dichiarazione di prescrizione per altri tre membri delle forze dell’ordine.
ricapitolazione delle condanne in primo grado
Nella fase iniziale del procedimento, avvenuta nel 2022, tutti gli otto carabinieri imputati erano stati condannati. Il giudice Roberto Nespeca aveva evidenziato come l’istruttoria avesse chiarito i tentativi di sviamento posti in essere subito dopo la morte di Stefano Cucchi.
sospensioni delle costituzioni delle parti civili
Dopo le sentenze in appello, due parti civili rappresentanti gli agenti della Penitenziaria hanno revocato le loro costituzioni mentre quella della famiglia Cucchi era già intervenuta.