Chiara Petrolini, braccialetto elettronico per i domiciliari dopo il riesame

Chiara Petrolini: arresti domiciliari con braccialetto elettronico

Il caso di Chiara Petrolini, una giovane di 21 anni originaria di Traversetolo, ha recentemente subito un’importante evoluzione. Accusata di omicidio e soppressione di cadavere dei suoi due neonati, la situazione giudiziaria si è complicata ulteriormente. Il tribunale ha stabilito che resterà agli arresti domiciliari, ma con l’aggiunta del braccialetto elettronico, una misura più severa rispetto alla precedente detenzione.

Dettagli sul processo di Chiara Petrolini

L’accusa nei confronti di Chiara Petrolini è particolarmente grave, in quanto si riferisce all’omicidio dei suoi due figli neonati: il primo avvenuto il 12 maggio 2023 e il secondo il 7 agosto 2024. Gli omicidi sono stati perpetrati al termine di gravidanze mantenute segrete. Il processo inizierà ufficialmente il 30 giugno alle 9.30, dopo che nel mese di maggio era stato disposto il rinvio a giudizio.

Decisione del Riesame sui domiciliari

L’ordinanza del tribunale della Libertà di Bologna ha parzialmente riformato quella emessa dal Gip di Parma. La Procura aveva richiesto la custodia in carcere per la giovane, ritenendo insufficienti le misure degli arresti domiciliari. I giudici hanno optato per mantenere la detenzione domiciliare, imponendo però l’obbligo del controllo tramite braccialetto elettronico.

Questa decisione non è definitiva. Se l’avvocato difensore Nicola Tria decidesse di presentare ricorso in Cassazione, l’aggravamento della misura cautelare non sarà immediatamente esecutivo fino a una nuova pronuncia. Pertanto, il procedimento rimane sospeso in attesa degli sviluppi processuali previsti per la fine del mese.

  • Chiara Petrolini
  • Nicolò Tria (avvocato)
  • Corte d’Appello di Bologna
  • P.G. (Procura Generale)
  • Tribunale della Libertà