Caso Garlasco, messaggi misteriosi dell’amico di Sempio: decode il giallo

La questione dei messaggi enigmatici pubblicati sulla bacheca Facebook di Michele Bertani, scomparso nove anni fa, solleva interrogativi e suggestioni. Bertani era un amico d’infanzia di Andrea Sempio, attualmente indagato nell’ambito dell’omicidio di Chiara Poggi. La sua pagina Facebook, rimasta aperta e pubblica, è accessibile a tutti, inclusi gli investigatori che potrebbero trarre vantaggio dalla lettura dei post per comprendere meglio il contesto sociale di Sempio.

Messaggi in codice nei post di Michele

Michele Bertani scriveva frasi intriganti come “La Verità Sta Nelle CoSe Che NeSSuno sa“, citando una canzone dei Club Dogo. Registrato su Facebook con il nome Mem He Shin, che nella mistica ebraica rappresenta un nome divino, i suoi post potrebbero contenere messaggi nascosti. Un’analisi condotta dal giornalista Luigi Grimaldi ha rivelato che eliminando le lettere maiuscole dai suoi scritti si ottiene una frase tradotta in italiano: “C’era una ragazza lì che sapeva“.

Stile di scrittura e significato

Bertani utilizzava frequentemente l’alternanza tra lettere maiuscole e minuscole nei suoi messaggi. Ad esempio, il 18 gennaio 2016 scrisse: “.in tHe CanTinE work in progress…”. A distanza di anni dalla sua morte, non è possibile determinare se tali scelte stilistiche avessero l’intento di comunicare qualcosa di più profondo o se fossero semplicemente espressioni giovanili del tempo.

Collegamenti al caso di Garlasco

L’unico legame noto tra Bertani e il caso dell’omicidio di Garlasco è un’intercettazione ambientale del 2017 in cui Sempio si rivolge a Bertani chiedendo: “perché ti impicchi?“. Queste parole suscitano curiosità riguardo ai post pubblicati da Bertani poco prima della sua morte. Attualmente, l’interesse degli investigatori verso i messaggi riguarda principalmente la ricostruzione delle relazioni sociali di Andrea Sempio.

  • Michele Bertani – Amico d’infanzia
  • Andrea Sempio – Indagato per omicidio
  • Chiara Poggi – Vittima dell’omicidio
  • Luigi Grimaldi – Giornalista che ha analizzato i post
  • Alberto Stasi – Condannato per omicidio precedente