Caporalato nei saloni da barbiere a Firenze: paghe da fame e turni massacranti

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sfruttamento lavorativo di cinque cittadini marocchini in toscana


Un’indagine condotta dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Firenze ha rivelato un grave caso di sfruttamento lavorativo che coinvolgeva cinque lavoratori marocchini. Questi individui, impiegati come barbieri e parrucchieri in due saloni situati tra Firenze e Campi Bisenzio, erano sottoposti a condizioni di lavoro estremamente precarie.

I lavoratori erano costretti a operare per 12 ore al giorno senza alcun giorno di riposo. La loro retribuzione variava tra i 3 e i 5 euro l’ora, ben al di sotto della soglia minima stabilita dal contratto collettivo, che prevede una paga minima di 8,75 euro l’ora. Inoltre, non ricevevano alcuna formazione riguardante la sicurezza sul posto di lavoro.

L’inchiesta è iniziata nel luglio 2024 ed è stata conclusa nel marzo 2025. Le prime irregolarità sono emerse durante un controllo routinario presso uno dei negozi coinvolti. Da quel momento, le indagini hanno messo in luce un sistema ben organizzato volto allo sfruttamento dei lavoratori stranieri da parte dell’indagato.

Tutti i dipendenti identificati provenivano dalla stessa nazionalità e vivevano in situazioni economiche difficili. Alcuni di loro si trovavano anche in attesa del permesso di soggiorno per protezione internazionale.

  • Cinque cittadini marocchini
  • Barbieri e parrucchieri impiegati in Toscana
  • Condizioni economiche precarie
  • Attesa del permesso di soggiorno per protezione internazionale