Calenda attacca salvini in tv su trump e putin

carlo calenda critica duramente matteo salvini in diretta tv

Durante un intervento nel programma “L’aria che tira” su La7, Carlo Calenda ha lanciato un attacco deciso nei confronti di Matteo Salvini, definendolo come un “ubriaco dopo tre grappe”. L’esponente di Azione non si è limitato a commentare il recente referendum, ma ha anche contestato le affermazioni del vicepremier riguardo a una presunta mediazione tra Israele e Iran proposta da Vladimir Putin, sostenuta da Donald Trump.

il paragone tra salvini e un “ubriaco al bar”

Calenda, come riportato da Il Fatto Quotidiano, ha espresso forti critiche nei confronti delle recenti dichiarazioni di Salvini. Ha affermato: “Il bello è che Salvini non è mai responsabile di ciò che dice. Parla come un ubriaco al bar che, dopo tre bicchieri di grappa, spara la prima sciocchezza che gli viene in mente.” Queste parole mirano a minare l’immagine del leader della Lega come figura autorevole nel governo.

L’oggetto dello scontro nasce da una dichiarazione rilasciata da Salvini, in cui affermava: “Trump resta il presidente della più grande democrazia del mondo. Se fa una proposta del genere, non sarà campata in aria. Magari ha degli elementi.” Per Calenda, tale posizione risulta “campata in aria”, evidenziando che “non esiste nessun accordo tra Zelensky e Putin; il primo vuole la tregua, mentre il secondo no. Salvini parla a vanvera.

L’ultima stoccata di calenda contro salvini

L’attacco diventa ancora più incisivo quando Calenda paragonando Matteo Salvini, lo descrive come un frequente avventore dei bar. Cita persino Umberto Eco: “I social hanno dato voce ai pazzi ubriachi del bar. Ecco, Salvini è l’incarnazione perfetta di quella roba lì.” Prosegue con ulteriori critiche: “Lui non è un solone; purtroppo è uno che dice la prima cazzata che gli passa per la testa.

Nella conclusione del suo intervento, Calenda esprime una riflessione amara: “Il vero problema è che fa il vicepremier. Ecco perché la democrazia italiana è messa così: abbiamo uno così al governo.” Sottolinea anche come persino Giorgia Meloni, possa essere esasperata dalla situazione: “Mentre lui resta sempre lì, pacioso e tranquillo. Che gli frega se i treni arrivano in ritardo? Lui parla, bacia i prosciutti e saluta le mucche.

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