Biotech e l’industria europea: il parere di Simoni della Luiss

Il settore del biotech rappresenta una delle aree più promettenti per l’industria europea, come evidenziato durante l’Assemblea annuale di Assobiotec. Recenti dichiarazioni hanno messo in luce la necessità di un approccio strategico agli investimenti nel campo biotecnologico, sottolineando che l’Italia ha molto da offrire, ma deve rivedere le sue politiche attuali.
il biotech come opportunità per l’europa
Marco Simoni, professore di Politica economica europea presso la Luiss di Roma, ha affermato che il biotech non è solo un settore tecnologicamente avanzato, ma anche un esempio concreto delle necessità dell’industria europea contemporanea. La pandemia ha segnato un punto di svolta verso una vera e propria politica industriale a livello europeo.
le esigenze del settore biotech
Secondo Simoni, le richieste sono chiare e comprendono:
- Semplificazioni intelligenti senza deregolazione;
- Creazione di un mercato unico dei capitali;
- Sviluppo di infrastrutture e competenze nell’intelligenza artificiale.
investimenti pubblici e scelte strategiche
L’analisi degli investimenti pubblici rivela che, sebbene l’Europa abbia aumentato la spesa industriale negli ultimi anni, gran parte dei fondi proviene dagli Stati nazionali anziché dall’Unione Europea. Nazioni come Germania e Francia stanno effettuando investimenti mirati in settori strategici attraverso politiche industriali verticali.
l’approccio italiano agli investimenti nel biotech
L’Italia sta allocando risorse superiori rispetto ad altri Paesi europei, ma lo fa in modo orizzontale e privo di focus specifico. È fondamentale identificare 2-3 settori strategici chiave e intraprendere scelte audaci per costruire consenso tra imprese, istituzioni e società civile. Il biotech ha tutte le potenzialità per diventare uno di questi settori cruciali.
Conclusione: Il futuro del biotech in Italia rappresenta sia una sfida a lungo termine che una grande opportunità da non perdere.