Vademecum per il conclave 2025 e l’elezione del Papa

L’elezione di un nuovo Papa avviene attraverso un processo ben definito, noto come conclave, che si svolge seguendo precise fasi stabilite dalla Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis. Questo procedimento è essenziale per garantire la trasparenza e l’integrità dell’elezione del Pontefice.
la prima fase: il pre-scrutinio
La prima fase, denominata pre-scrutinio, include diverse operazioni preliminari. Inizialmente, i cerimonieri distribuiscono le schede ai cardinali elettori, affiancati dal Segretario del Collegio dei Cardinali e dal Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie. Ogni cardinale riceve almeno due o tre schede.
Successivamente, viene effettuato un sorteggio pubblico per selezionare tre scrutatori, tre incaricati a raccogliere i voti degli infermi (denominati Infirmarii) e tre revisori. Questo sorteggio è condotto dall’ultimo Cardinale Diacono, il quale estrae i nove nomi necessari per tali funzioni.
Nel caso in cui tra gli estratti vi siano cardinali impediti da infermità o altre ragioni, vengono scelti sostituti non impediti. I primi tre nominativi saranno Scrutatori, i secondi Infirmarii e gli ultimi Revisori.
Le schede sono di forma rettangolare e riportano nella parte superiore la dicitura: Eligo in Summum Pontificem, mentre nella parte inferiore è previsto uno spazio per annotare il nome dell’eletto. La compilazione deve avvenire in modo riservato; ciascun cardinale scrive il nome senza utilizzare più di un nominativo poiché altrimenti il voto risulterebbe nullo. Dopo la distribuzione delle schede, solo i cardinali elettori rimangono nella Cappella Sistina; gli altri devono lasciare l’aula prima che inizi la votazione.
la seconda fase: lo scrutinio e il giuramento
La seconda fase è conosciuta come scrutinio vero e proprio ed include varie operazioni fondamentali: deposito delle schede nell’urna; mescolamento; conteggio; e spoglio dei voti.
Ogni cardinale elettore, seguendo l’ordine di precedenza, porta la propria scheda all’altare dopo averla piegata e sollevata in modo visibile. Qui pronuncia ad alta voce una formula di giuramento: ‘Chiamo a testimone Cristo Signore, il quale mi giudicherà, che il mio voto è dato a colui che, secondo Dio, ritengo debba essere eletto’. Successivamente deposita la scheda nel recipiente coperto da un piatto.
Se un cardinale non può recarsi all’altare a causa di infermità, uno degli scrutatori si avvicina a lui per ricevere la scheda piegata e portarla all’altare senza necessità di pronunciare nuovamente il giuramento.