Ucraina e terre rare, come Zelensky ha riconquistato Trump

Dopo un lungo periodo di tensioni culminato in un incontro problematico alla Casa Bianca, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha finalmente ristabilito i rapporti con Donald Trump, riuscendo a siglare un accordo economico significativo. Questo nuovo patto riguardante le terre rare, firmato recentemente, segna una nuova fase nelle relazioni tra Washington e Kiev, sia sul piano economico che politico.

Secondo quanto riportato dal New York Times, l’azione di Zelensky potrebbe aver allontanato Trump da Vladimir Putin, riaccendendo le speranze per l’Ucraina.

lo scontro a washington e il disgelo a san pietro

La visita di Zelensky a Washington lo scorso febbraio si era trasformata in una vera e propria umiliazione diplomatica: Trump lo aveva allontanato dalla Casa Bianca dopo uno scontro pubblico, annullando anche il pranzo previsto. Dopo settimane di tensione e scambi accesi, l’incontro al Vaticano tra i due leader ha rappresentato un primo importante passo verso la distensione. Successivamente, l’amministrazione americana ha confermato un accordo economico che garantirà agli Stati Uniti accesso alle risorse minerarie ucraine, senza compromettere la sovranità di Kiev né imporre vincoli unilaterali.

cosa dice l’accordo sui minerali

La versione definitiva dell’accordo è risultata molto più vantaggiosa per Kiev rispetto alla bozza iniziale: non ci sono obblighi di rimborso per gli aiuti militari pregressi, nessuna esclusiva per le aziende statunitensi e nessuna clausola che possa ostacolare l’integrazione europea. Diversi analisti citati dal Nyt hanno evidenziato come Zelensky abbia saputo adattarsi alla logica transazionale dell’amministrazione Trump, privilegiando un approccio economico piuttosto che valoriale.

  • Alina Polyakova: presidente del Center for European Policy Analysis – definisce l’intesa “un segnale molto positivo”.
  • Tymofiy Mylovanov: presidente della Kyiv School of Economics – sottolinea che ogni richiesta esagerata da parte americana è stata rimossa.
  • Nataliia Shapoval: a capo del Kse Institute – afferma che l’Ucraina ha dimostrato di essere un interlocutore valido.

la reazione usa dopo l’intesa

I primi effetti dell’accordo sono già visibili: secondo il Kiev Post, subito dopo la firma dell’intesa, l’amministrazione Trump ha liberato un pacchetto di aiuti militari superiore ai 50 milioni di dollari, precedentemente congelati. Fonti diplomatiche indicano che questa sospensione era stata utilizzata come strumento di pressione per ottenere il consenso ucraino all’accordo economico.

Il supporto americano non sarà più illimitato. La portavoce del Dipartimento di Stato, Tammy Bruce, ha chiarito che Washington non intende più “volare dall’altra parte del mondo per mediare tra Mosca e Kiev”. Ora spetta agli attori locali procedere autonomamente nei colloqui di pace. Questo cambiamento riflette la crescente frustrazione dell’amministrazione Trump riguardo alla mancanza di progressi.

Nel frattempo, Trump continua a mostrare segni di irritazione nei confronti di Putin, accusandolo di voler prolungare il conflitto. In seguito a un massiccio attacco missilistico russo su Kiev, Trump ha esortato Putin a giungere rapidamente a un accordo. Tale linguaggio potrebbe indicare una modifica rispetto all’approccio adottato durante l’incontro con Zelensky alla Casa Bianca.