Trump libera 2 trilioni di dollari nei titoli di stato delle banche USA

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modifiche ai requisiti di capitale per le banche statunitensi

Le istituzioni finanziarie negli Stati Uniti potrebbero presto affrontare cambiamenti significativi nelle normative fiscali, in particolare riguardo ai requisiti di capitale sui titoli di Stato. Questa iniziativa fa parte di un piano più ampio annunciato dal presidente Donald Trump, il quale ha manifestato l’intento di alleggerire le regolazioni per favorire una maggiore autonomia nella gestione del capitale. Secondo quanto riportato dal Financial Times, citando fonti anonime, la modifica principale riguarderebbe la revisione o l’eliminazione del “coefficiente di leva finanziaria supplementare” (supplementary leverage ratio), una norma attualmente in vigore per tutte le principali banche statunitensi.

contesto della regolamentazione attuale

Introdotta dopo la crisi finanziaria del 2008 e leggermente modificata nel 2014, questa norma obbliga le grandi banche a mantenere fino al 5% di capitale di alta qualità, come il capitale ordinario CET1, calcolato rispetto a un’esposizione che include anche prestiti ed esposizioni fuori bilancio. Questa regola è stata oggetto di critiche da parte dei potenti lobbisti americani poiché limita l’accesso ai titoli di Stato, riduce la capacità delle banche di offrire credito e complica la negoziazione del debito pubblico.

proposte per il futuro

Una delle proposte in discussione prevede l’eliminazione totale della restrizione per le banche statunitensi, seguendo un precedente stabilito temporaneamente all’inizio della pandemia da Covid-19. Ciò potrebbe liberare fino a 2 trilioni di dollari di capitale regolamentato. Un’alternativa più realistica suggerisce invece un significativo taglio del coefficiente di leva, allineandolo ai parametri utilizzati dai principali gruppi bancari internazionali.

sostegno tecnico e considerazioni economiche

L’eventualità di alleggerire tali vincoli riceverebbe supporto non solo dalle banche statunitensi ma anche da importanti autorità bancarie come la Federal Reserve, l’Office of the Comptroller of the Currency, e la Federal Deposit Insurance Corporation. Il Financial Times segnala che tutte le richieste di commento sono rimaste senza risposta. Inoltre, alcuni investitori ritengono che le recenti fluttuazioni del mercato azionario possano suggerire la necessità di posticipare l’introduzione delle nuove normative. Nonostante ciò, l’amministrazione Trump considera queste modifiche come un metodo rapido ed efficace per ridurre il considerevole debito nazionale.