Tregua ucraina-russia: trump pronto a parlare con putin e zelensky

Il contesto attuale dei colloqui tra Russia e Ucraina sta suscitando un notevole interesse internazionale. Le recenti dichiarazioni del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, hanno messo in evidenza i progressi e le condizioni che potrebbero portare a una tregua duratura.
Colloqui tra Russia e Ucraina
In preparazione ai colloqui telefonici previsti tra Donald Trump, Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, Peskov ha confermato che le due nazioni stanno lavorando per scambiarsi un elenco di condizioni necessarie per una possibile tregua. I dettagli rimangono riservati poiché le negoziazioni sono ancora in corso.
Ruolo del Vaticano nei colloqui
Il Vaticano potrebbe diventare la sede principale delle trattative di pace. Marco Rubio, segretario di Stato americano, ha espresso che il Vaticano rappresenterebbe un ambiente confortevole per entrambe le parti coinvolte. Durante un incontro con il cardinale Matteo Zuppi, Rubio ha sottolineato l’importanza della disponibilità del Vaticano nel contribuire a questo processo di mediazione.
Richieste della Russia
Secondo quanto riportato da fonti interne alla delegazione ucraina, Mosca ha avanzato richieste specifiche durante i negoziati a Istanbul. Tra queste vi sono:
- Riconoscimento come territorio russo di cinque regioni ucraine;
- Ritiro delle truppe ucraine dalle regioni di Donetsk, Zaporizhia, Kherson e Luhansk;
- Trasformazione dell’Ucraina in uno Stato neutrale senza armi di distruzione di massa;
- Impegno reciproco a rinunciare alle richieste di risarcimento danni di guerra.
Accordo sullo scambio di prigionieri
L’accordo più significativo emerso dai recenti colloqui è quello relativo allo scambio di prigionieri: mille soldati russi saranno restituiti in cambio dello stesso numero di prigionieri ucraini. Peskov ha chiarito che prima della pianificazione di ulteriori incontri sarà necessario completare questo scambio.
Composizione della delegazione russa
Peskov ha anche confermato che non ci saranno cambiamenti nella delegazione russa per i prossimi round negoziali, mantenendo così continuità nelle discussioni future.