Trasferimento lavoratori enel a firenze, sciopero e richieste dei sindacati

trasferimento del personale e le preoccupazioni dei sindacati
Un silenzio assordante caratterizza la situazione a Firenze, dove le istituzioni locali, tra cui l’Assessore regionale alla mobilità e la Sindaca, hanno ignorato una richiesta di confronto da parte delle organizzazioni sindacali. Le sigle Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil Toscana sollevano interrogativi riguardo al trasferimento di circa 220 dipendenti del Gruppo Enel dalla storica sede di Via Quintino Sella/Lungarno Colombo verso la nuova “Cittadella Enel” in via Corridoni/via Bini, attualmente in fase di ristrutturazione.
impatto sulla comunità e sulle condizioni lavorative
L’area interessata è già congestionata e fragile, con un aumento previsto di oltre 400 dipendenti. Questo cambiamento comporterebbe gravi ripercussioni sulla viabilità e sulla qualità della vita nel quartiere. I sindacati esprimono il loro disappunto per l’assenza di dialogo da parte delle autorità locali.
giornata di sciopero programmata
A causa delle problematiche non affrontate, i sindacati hanno indetto una giornata di sciopero per giovedì 29 maggio, coinvolgendo il personale del Gruppo Enel a Firenze (eccetto E-Distribuzione). Durante questa giornata si svolgerà un presidio in via Cavour davanti alla Prefettura dalle ore 10 alle 12.
problemi evidenziati dai sindacati
I rappresentanti sindacali non si sono limitati a lamentarsi, ma hanno posto questioni concrete che potrebbero influire negativamente sull’intera comunità:
- Peggioramento delle condizioni lavorative: gli spostamenti casa-lavoro diventeranno più lunghi e costosi.
- Mancanza di parcheggi: il progetto non prevede spazi dedicati al personale, aggravando la situazione per i residenti.
- Nessun confronto con i sindacati: ogni proposta avanzata è stata ignorata da Enel.
- Dubbi sulla legittimità urbanistica: necessaria verifica della conformità del progetto ai regolamenti edilizi comunali.
silenzi istituzionali e mancanza di pianificazione
Nell’attuale contesto sociale incentrato su sostenibilità e qualità urbana, il trasferimento sembra contraddire tali principi. La richiesta dei sindacati per un incontro urgente è rimasta senza risposta, creando frustrazione tra i residenti del quartiere Rifredi.
difficoltà per lavoratori e cittadini
I principali colpevoli saranno i lavoratori che vedranno deteriorare le loro condizioni lavorative senza alcuna forma di tutela. Anche i residenti subiranno disagi dovuti a strade congestionate e minor disponibilità di spazi pubblici. Le istituzioni sembrano aver abdicato al proprio dovere di garantire gli interessi collettivi.
L’atteggiamento delle autorità nei confronti delle istanze sociali indica una crisi nella rappresentanza politica. Ignorare le richieste dei lavoratori potrebbe avere conseguenze ben più ampie nel futuro. La difesa dei diritti urbani richiede unità; altrimenti si rischia una perdita progressiva nel silenzio complice delle istituzioni.