Toscana difende legge sul fine vita, Giani critica ricorso del Governo

la regione toscana si costituisce in giudizio
La Regione Toscana ha annunciato la propria costituzione in giudizio davanti alla Corte Costituzionale per difendere la legge regionale n. 16/2025 sul fine vita. L’annuncio è stato fatto dal presidente Eugenio Giani durante una conferenza stampa tenutasi presso il palazzo Strozzi Sacrati, alla quale hanno partecipato anche il responsabile del contenzioso dell’Avvocatura della Regione, Fabio Ciari, e il direttore generale Paolo Pantuliano. Il presidente ha firmato l’atto ufficiale che formalizza la posizione della Regione rispetto al ricorso presentato dal Governo, concernente le modalità organizzative per garantire un trattamento medicalmente assistito nel fine vita.
dichiarazioni del presidente giani
“Riteniamo che questo ricorso da parte del Governo sia infondato e motivato esclusivamente da ragioni politiche”, ha dichiarato Giani. “Con questa azione intendiamo riaffermare con coerenza il valore della nostra legge, che disciplina modalità organizzative nel pieno rispetto delle competenze regionali in ambito sanitario”. Secondo il presidente, è legittimo che una Regione stabilisca regole oggettive e termini certi per garantire ai cittadini un accesso equo e dignitoso nel percorso di fine vita.
strategia legale della regione
Eugenio Giani ha evidenziato l’importanza di procedere attraverso l’Avvocatura regionale: “Vogliamo gestire questa sfida internamente, fiduciosi nella competenza delle nostre strutture”. Ha sottolineato come l’Avvocatura rappresenti un esempio di professionalità e rigore istituzionale richiesti in contenziosi di tale natura. “Difendiamo una scelta giusta e rispettosa della Costituzione”, ha aggiunto.
I principi alla base della legge sul fine vita
“Il significato profondo della nostra norma è emerso chiaramente quando è stata approvata da una larga maggioranza in Consiglio regionale”, ha continuato Giani. La legge si ispira ai principi stabiliti dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 242 del 2019, riguardanti situazioni di dipendenza totale da trattamenti medici o sofferenze intollerabili accertate da specialisti. La Regione Toscana ha affrontato questo tema con serietà, approvando una normativa che definisce le modalità operative necessarie.
Nella conclusione delle sue dichiarazioni, Giani ha affermato: “Il conflitto sollevato rappresenta una questione di attribuzione dei poteri tra Stato e Regione; rivendichiamo fermamente la nostra competenza sull’organizzazione dei servizi sanitari, come riconosciuto dalla Costituzione”.