Terzo mandato: mirabelli critica i presidenti a vita in democrazia

analisi della sentenza sulla legge elettorale regionale
La recente decisione della Corte costituzionale ha suscitato un ampio dibattito riguardo alla possibilità di modificare le leggi statutarie relative al terzo mandato per i presidenti delle regioni. Il presidente emerito Cesare Mirabelli ha espresso chiaramente che, sebbene la legge statale possa essere cambiata, essa può anche essere oggetto di revisione da parte della Corte se risulta irragionevole.
principi fondamentali della legge elettorale
Secondo l’articolo 122 della Costituzione, la legge elettorale regionale deve rispettare i principi stabiliti dalla legge statale. Tra questi principi vi è il limite dei due mandati per i presidenti delle regioni a statuto ordinario. Mirabelli ha sottolineato che tale norma rappresenta una “norma interposta”, la cui violazione comporterebbe l’illegittimità costituzionale.
possibilità di impugnazione delle leggi statutarie
La sentenza apre a nuovi scenari riguardanti le leggi statutarie delle regioni a statuto speciale che intendono introdurre il terzo mandato. Mirabelli afferma che tali leggi possono essere impugnate, anche se non è possibile prevedere l’esito del giudizio. Egli sostiene inoltre che il limite ai mandati dovrebbe essere esteso a tutte le regioni per garantire omogeneità nelle norme elettorali.
rischio di presidenzialismo e necessità di ricambio istituzionale
Mirabelli mette in guardia contro il rischio di instaurare un sistema presidenziale che potrebbe portare alla figura di un “presidente a vita democratico”. Secondo lui, è fondamentale garantire un ricambio nelle istituzioni per mantenere una corretta rappresentanza politica e parità nella competizione elettorale. La definizione del limite ai mandati spetta al legislatore, purché sia ragionevolmente giustificata.
- Cesarè Mirabelli – Presidente Emerito della Corte Costituzionale
- Roberta Lanzara – Giornalista