Spese militari al 2% del Pil: Crosetto festeggia mentre Rutte controbatte

guido crosetto annuncia il raggiungimento del 2% del PIL in spese militari

Guido Crosetto ha ufficialmente comunicato che l’Italia ha raggiunto l’obiettivo di 2% del PIL destinato alla Difesa, come stabilito durante il vertice NATO del 2014 a Newport. Questo risultato, atteso da lungo tempo, è stato ottenuto anche grazie all’ampliamento dei criteri di calcolo.

Recentemente, il ministro aveva espresso una certa sfiducia nelle istituzioni. Nonostante ciò, la notizia del traguardo potrebbe contribuire a ripristinare parte della sua credibilità, soprattutto alla luce delle nuove richieste avanzate da Mark Rutte, segretario generale della NATO.

la nuova proposta di mark rutte

Mentre per l’Italia questo rappresenta un importante traguardo, per la NATO si tratta solo dell’inizio. Mark Rutte ha suggerito un incremento degli investimenti militari fino al 5% del PIL. Secondo quanto riportato da Der Spiegel, la proposta prevede che il 3,5% sia destinato direttamente alle forze armate e l’1,5% alle infrastrutture strategiche necessarie per il dispiegamento delle truppe. L’intento è quello di passare dal “burden shifting” al “burden sharing“, ovvero dalla delega agli Stati Uniti alla condivisione equa degli oneri.

L’annuncio di guido crosetto e le sue implicazioni

Il ministro Guido Crosetto ha evidenziato l’importanza di questo risultato. Come riportato da Open, il raggiungimento del 2% è stato possibile grazie a un aumento effettivo degli investimenti e all’introduzione di nuovi metodi di calcolo. Tra le nuove voci incluse ci sono le spese per i servizi meteorologici, la guardia costiera e il disinnesco degli ordigni bellici inesplosi.

Crosetto ha dichiarato: “L’obiettivo non è semplicemente numerico ma consiste nell’acquisire le capacità richieste dalla NATO per garantire la sicurezza del Paese.” Inoltre, ha riconosciuto i limiti ereditati dal passato: “Purtroppo, provenendo da un lungo periodo in cui le risorse erano insufficienti per raggiungere tali obiettivi, ci vorrà tempo per recuperare il disavanzo accumulato negli ultimi decenni.

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