Sorveglianza a milano: il sconcerto su de maria e il rispetto delle leggi

Un tragico evento ha scosso la comunità, con il suicidio di Emanuele De Maria, un detenuto che ha causato grande sconcerto dopo aver commesso un omicidio e ferito un altro collega. La situazione è stata affrontata con una nota ufficiale da parte del presidente della Corte di Appello di Milano e dalla presidente facente funzioni del Tribunale di Sorveglianza di Milano.
Nota sul caso De Maria
Il comunicato esprime solidarietà alle vittime e ai loro familiari. Si sottolinea l’imprevedibilità dell’esito drammatico, nonostante il percorso carcerario di De Maria fosse stato sempre positivo. Il detenuto si è tolto la vita gettandosi dal Duomo dopo aver ucciso una collega ed aver ferito un altro compagno, in seguito a un’evasione dalla casa circondariale di Bollate.
Percorso carcerario positivo per De Maria
La nota evidenzia che il provvedimento emesso dall’Ufficio di Sorveglianza riguardava l’approvazione del programma di ammissione al lavoro all’esterno secondo l’articolo 21 della legge sull’ordinamento penitenziario. Questo programma si applica a tutti i detenuti nel rispetto delle normative vigenti.
Collaborazione nella gestione del detenuto
Il provvedimento è stato adottato dopo aver raccolto informazioni dalle forze dell’ordine e attraverso un’istruttoria condotta in collaborazione tra amministrazione penitenziaria e altri soggetti coinvolti, per garantire la rieducazione del detenuto sotto attento controllo.
Decisione e esito inatteso
Si specifica che la decisione è stata presa sulla base di un percorso carcerario costantemente positivo, anche durante i due anni trascorsi presso l’albergo Berna, senza segnali premonitori dell’imminente tragedia.
- Emanuele De Maria – Detenuto
- Giuseppe Ondei – Presidente della Corte di Appello di Milano
- Anna Maria Oddone – Presidente facente funzioni del Tribunale di Sorveglianza di Milano
- Colleghi coinvolti nell’incidente
- Forze dell’ordine – Partecipanti all’istruttoria