Rito di inizio ministero Petrino di Leone XIV oggi con il Papa

Il ministero petrino di Papa Leone XIV ha inizio con una cerimonia ricca di significato, caratterizzata da simboli antichi e tradizionali. Durante questa celebrazione, si evidenziano due insegne episcopali fondamentali: il Pallio e l’Anello del Pescatore, che rappresentano la continuità della fede e del servizio nella Chiesa.
Il Pallio
Il Pallio è un paramento liturgico realizzato in lana di agnelli, simbolo del buon Pastore che si prende cura delle sue pecore. Rappresenta anche la risposta di Pietro alla richiesta di Gesù risorto di prendersi cura dei suoi discepoli. Secondo Simeone di Tessalonica, il Pallio indica come Cristo abbia assunto la natura umana per redimere l’umanità attraverso la sua morte e resurrezione. Questo indumento consiste in una fascia che si appoggia sulle spalle sopra la casula, adornata con sei croci nere e tre spille raffiguranti i chiodi della croce.
L’Anello del Pescatore
L’Anello del Pescatore funge da sigillo autentico della fede, un compito specifico affidato a Pietro per confermare i suoi fratelli nella fede. Il suo nome deriva dalla figura di Pietro, l’Apostolo che ha tratto le reti dalla pesca miracolosa grazie alla sua fiducia nelle parole di Gesù.
La liturgia
La celebrazione ha luogo all’interno della Basilica Vaticana. Il Romano Pontefice scende al Sepolcro di San Pietro per pregare e incensare il luogo sacro, sottolineando così il legame tra il Vescovo di Roma e l’Apostolo Pietro. Successivamente, avviene una processione verso l’Altare della celebrazione dove viene cantato il canto litanico delle Laudes Regiæ.
Momenti significativi nella liturgia
- Imposizione del Pallio da parte dei cardinali.
- Invocazione dell’assistenza divina sul nuovo Papa.
- Consegna dell’Anello del Pescatore.
- Celebrazione dell’Eucaristia con preghiere multilingue.
- Benedizione finale con riferimento alla vite e alla vigna.
Durante la Liturgia della Parola vengono proclamati brani significativi degli Atti degli Apostoli e delle Lettere di Pietro, culminando nel Vangelo secondo Giovanni. La celebrazione si conclude con un’omelia del Pontefice seguita dalla preghiera dei fedeli in diverse lingue per rappresentare l’universalità della Chiesa.