Putin al bivio: la Russia e l’ultima possibilità nella guerra in Ucraina

gravi carenze militari della russia e la pressione temporale

Il conflitto tra Russia e Ucraina si è evoluto in una lunga guerra di logoramento, con Mosca che inizialmente mirava a una vittoria rapida ma ora si trova in una situazione militare complessa. Le forze armate russe, pur mantenendo una certa superiorità numerica, affrontano “una possibile carenza di uomini e mezzi che potrebbe influenzare significativamente le operazioni sul campo di battaglia nei prossimi mesi.”

Le perdite subite dalla Russia nel corso di oltre due anni di conflitto sono notevoli: “sono stati persi almeno 10.000 mezzi terrestri, inclusi 3.000 carri armati, oltre a 250 velivoli ed elicotteri e più di 10 navi.” Nonostante ciò, i risultati territoriali ottenuti rimangono minimi: solo “lo 0,6% del territorio ucraino” è stato conquistato nell’ultimo anno. Questo avviene a fronte di “circa 1.500 tra morti e feriti ogni giorno”, un ritmo insostenibile anche per un esercito delle dimensioni della Russia.

l’incertezza geopolitica e l’atteggiamento degli Stati Uniti

Nell’attuale contesto internazionale, un fattore nuovo ha cambiato le dinamiche: l’atteggiamento della presidenza americana. Donald Trump ha recentemente intrattenuto colloqui con Vladimir Putin, adottando un approccio più distaccato rispetto alla posizione dell’Unione Europea. Ha affermato: “Non avremmo dovuto farci coinvolgere.”

Dopo il colloquio telefonico con Putin, Trump non ha insistito per nuove sanzioni contro Mosca, scegliendo una linea differente rispetto all’Unione Europea. Questa strategia potrebbe fornire respiro a Putin mentre l’Occidente continua a valutare nuove misure per supportare Kyiv e limitare le ambizioni russe.

la possibilità di una spallata russa decisiva

Sulla base delle analisi del Washington Post, si evidenzia che “Vladimir Putin ha poco più di sei mesi per tentare una manovra decisiva nella guerra con l’Ucraina.”. La situazione attuale rappresenta un’ultima opportunità utile per cercare di cambiare le sorti del conflitto. I movimenti delle truppe nel Donetsk suggeriscono la possibilità di un’offensiva estiva mirata a sfondare le linee ucraine.

Anche se ci fossero progressi sul campo, la Russia potrebbe non essere in grado di mantenere tali guadagni. Mancano risorse umane e materiali per consolidare il controllo su eventuali nuovi territori conquistati. L’obiettivo del Cremlino è che un blitz possa fornire vantaggi nelle trattative diplomatiche future riguardo al controllo delle regioni contese: “Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia,” che risultano essere solo parzialmente sotto controllo russo.

Dunque, la vera battaglia sembra destinata a svolgersi maggiormente sui tavoli della diplomazia piuttosto che sul terreno.