Proposta putin per il negoziato con l’ucraina a istanbul il 15 maggio

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Le recenti dichiarazioni da parte dei leader europei e del presidente russo evidenziano un momento cruciale nelle relazioni internazionali riguardanti il conflitto in Ucraina. La richiesta di un cessate il fuoco completo e incondizionato, insieme alla proposta di riprendere i negoziati, segna un passo significativo verso la ricerca della pace.

dichiarazione congiunta dei leader europei

In una dichiarazione congiunta, i leader di Francia, Germania, Regno Unito e Polonia, insieme al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, hanno chiesto un cessate il fuoco totale per almeno 30 giorni. Questo intervento è avvenuto dopo un incontro a Kiev, dove i leader hanno stabilito che:

  • Il cessate il fuoco deve essere completo e incondizionato.
  • Non devono esserci condizioni imposte dalla Russia.
  • È necessaria una sorveglianza efficace durante questo periodo.
  • La diplomazia deve concentrarsi sulla definizione delle basi di sicurezza, politiche e umanitarie della pace.

importanza della sicurezza dell’ucraina

I leader presenti a Kiev hanno sottolineato l’importanza di rafforzare le forze di difesa e sicurezza dell’Ucraina come garanzia primaria per la sovranità del Paese. È stata anche menzionata la necessità di una forza di riassicurazione come elemento chiave delle garanzie di sicurezza.

dichiarazioni del presidente putin

Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che la Russia non ha mai interrotto il dialogo con l’Ucraina, proponendo nuovamente la ripresa dei negoziati. Ha ribadito che:

  • L’iniziativa per il cessate il fuoco è stata frequentemente proposta dalla Russia.
  • I negoziati sono stati interrotti dalla parte ucraina nel 2022.
  • L’8, 9 e 10 maggio si sono verificati attacchi ucraini durante i giorni previsti per il cessate il fuoco.

colloqui futuri e relazioni europee

Putin ha annunciato colloqui imminenti con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan per discutere opportunità diplomatiche in Turchia. Inoltre, ha indicato che ci sarà una ripresa delle relazioni con i Paesi europei in futuro, affidandosi alle “elezioni della storia”.