Prato confisca 4 milioni per imposte non pagate da imprenditori cinesi

Un importante intervento delle autorità ha portato alla confisca di quattro milioni di euro a un gruppo di imprenditori cinesi operanti nel distretto tessile di Prato. Questi individui erano coinvolti in un complesso sistema criminale, dedito al contrabbando di tessuti e a varie attività illecite, tra cui l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, con l’obiettivo principale di evadere le imposte.
Intervento dell’Agenzia delle Entrate
I reati contestati stavano per raggiungere la prescrizione, il che avrebbe comportato la possibile restituzione delle somme agli imputati senza alcuna conseguenza legale. In questo contesto, l’Agenzia delle Entrate – Riscossione di Prato ha agito pignorando i fondi presso terzi, secondo quanto previsto dall’articolo 72-bis del DPR 602/1973. Questa azione ha garantito che le somme non sfuggissero alla giustizia e venissero versate allo Stato.
Cooperazione tra le autorità
L’operazione è stata resa possibile grazie a un protocollo d’intesa trilaterale attivo tra diverse istituzioni: il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Prato, la Procura della Repubblica e l’Agenzia delle Entrate – Riscossione. Questo accordo consente un’azione rapida e coordinata in situazioni caratterizzate da rilevanza fiscale e penale.
Dettagli sull’operazione
- Confisca totale: 4 milioni di euro
- Coinvolti: imprenditori cinesi nel settore tessile
- Tipologia dei reati: contrabbando e frodi fiscali
- Azione coordinata: Guardia di Finanza, Procura e Agenzia delle Entrate