Prato, caso elisa amato: il tar approva la fondazione federico zini

La recente sentenza del Tar ha portato a una svolta significativa riguardo alla Fondazione Zini. È stato autorizzato il suo inserimento nel Registro unico del Terzo settore (Runts), sebbene con un nome diverso e senza alcun riferimento all’assassino di Elisa Amato. La creazione della fondazione aveva suscitato controversie fin dall’inizio.
Il ricorso di Maurizio Zini
Il ricorso presentato da Maurizio Zini, padre di Federico Zini, ha ottenuto l’approvazione per la costituzione di una fondazione dedicata al figlio, con lo scopo di s sensibilizzare l’opinione pubblica sulla violenza di genere. Questa decisione annulla il precedente rifiuto della Regione Toscana, che aveva negato l’iscrizione a causa delle opposizioni sollevate da amici della vittima e dal parere negativo espresso da diversi Comuni.
Cambiamenti nella fondazione
La fondazione, inizialmente chiamata Federico Zini, ha subito modifiche formali e un nuovo nome. Nonostante ciò, la sentenza depositata il 9 maggio ha generato reazioni contrastanti, in particolare dalla famiglia Amato, contraria all’iniziativa.
Punti salienti della vicenda
- Maurizio Zini – padre di Federico Zini
- Federico Zini – giovane coinvolto nell’omicidio di Elisa Amato nel 2018
- Elisa Amato – ex fidanzata assassinata da Federico Zini
- Regione Toscana – ente che ha inizialmente negato l’iscrizione della fondazione
- Diversi Comuni del territorio – espressione di pareri contrari alla fondazione
- Famiglia Amato – contraria alla creazione della fondazione dedicata a Federico Zini