PIL e fiducia: come il benessere delle famiglie può rilanciare l’economia

andamento delle vendite al dettaglio nel primo trimestre
Durante il primo trimestre dell’anno in corso, si è registrata una contrazione annua delle vendite al dettaglio pari all’1,1% in valore e al 2,3% in volume. Questo calo, escludendo l’impatto della diversa datazione delle festività pasquali (che nel 2024 si svolgeranno a fine marzo), viene considerato dall’Ufficio Studi di Confcommercio come un chiaro segnale delle attuali difficoltà nel settore della domanda. Inoltre, la diminuzione dell’indice di fiducia delle famiglie rilevata dall’Istat ad aprile complica ulteriormente le possibilità di un recupero che possa contribuire alla crescita economica.
difficoltà nella ripresa della domanda
Secondo il report “Congiuntura Confcommercio” di maggio, le problematiche affrontate dalle famiglie nel tentativo di riavviare un percorso di crescita dei consumi influiscono negativamente sulle previsioni del Pil. Augusto Patrignani, Presidente di Confcommercio della provincia di Forlì-Cesena, ha sottolineato che, nonostante l’aumento del reddito disponibile e la stabilità occupazionale, i consumi degli italiani non mostrano segnali significativi di ripresa, specialmente nei settori dei trasporti, dei beni alimentari e degli articoli per la casa.
ostacoli alla crescita dei consumi
Tra i principali ostacoli alla crescita dei consumi emerge l’aumento dei costi energetici. Questo fenomeno costringe le famiglie a dedicare una porzione significativa del loro reddito alle bollette energetiche, influenzando anche i costi operativi delle aziende che trasferiscono tali aumenti sui prezzi finali. La diminuzione della fiducia dei consumatori dovuta a prospettive economiche negative gioca un ruolo cruciale. Nonostante ciò, il settore turistico continua a mostrare resilienza grazie agli investimenti da parte dei turisti stranieri che supportano l’economia nazionale; tuttavia, è essenziale stimolare la domanda interna.
sulla questione inflazione e prezzi
Attualmente, l’inflazione si mantiene su livelli relativamente contenuti con prospettive per il 2024 che sembrano favorevoli (+1,5%). Un eventuale aumento dei costi energetici potrebbe riaccendere l’inflazione stessa e ostacolare ulteriormente la ripresa dei consumi domestici.
condizioni del settore commerciale in italia
Il commercio italiano si trova attualmente in una fase stagnante: non ci sono segnali evidenti né di regressione né di crescita. Anche per il 2025 non si prevedono miglioramenti significativi nei consumi. Si rendono necessarie politiche efficaci per stimolare la domanda interna e sostenere le imprese attraverso misure contro il caro energia e iniziative volte a rafforzare la fiducia dei consumatori riducendo le incertezze causate da conflitti internazionali e dazi.
L’implementazione di interventi a livello europeo potrebbe avere effetti positivi sui consumi nell’intera Europa, beneficiando anche altri Paesi oltre all’Italia. A livello nazionale, politiche mirate contro il caro energia rappresenterebbero un vantaggio significativo poiché potrebbero restituire fiducia ai consumatori riducendo così la tendenza al risparmio cautelativo ed incentivando un incremento nei consumi.
aumento della fiducia come catalizzatore economico
Sì. Un incremento della fiducia da parte dei consumatori insieme alla stabilità dell’occupazione permetterebbe ai cittadini di spendere con maggiore serenità. Questo scenario fungerebbe da catalizzatore per la crescita economica generale coinvolgendo anche settori più vulnerabili come quello automobilistico e i beni alimentari.
Membri citati:- Augusto Patrignani – Presidente Confcommercio provincia Forlì-Cesena