Patagarri risponde alle polemiche: il mondo macabro dei bambini uccisi

risposta della band milanese alle polemiche
La band milanese, Patagarri, ha recentemente affrontato critiche riguardo alla loro esibizione durante il Concertone del primo maggio. L’interpretazione dello slogan ‘Palestina Libera’, sulle note della celebre canzone ebraica ‘Haga Nagila’, ha suscitato reazioni forti da parte della comunità ebraica romana e di alcuni politici, tra cui Maurizio Gasparri.
argomentazioni degli artisti
In risposta alle controversie, i membri della band hanno condiviso le loro riflessioni sui social media. Hanno dichiarato: “Siamo esseri umani che non possono rimanere in silenzio di fronte alla morte e alla distruzione. La nostra musica cerca sempre ciò che unisce piuttosto che ciò che divide.” Hanno inoltre spiegato la scelta di modificare il testo originale della canzone per evidenziare l’assenza di gioia nel contesto attuale del Medio Oriente.
testimonianza delle vittime innocenti
I Patagarri hanno sottolineato l’importanza di raccontare le storie dei civili, affermando che “chi paga il prezzo più alto durante le guerre è spesso innocente”. Hanno citato report internazionali che evidenziano come la comunità palestinese stia subendo perdite inaccettabili a causa del conflitto. “A chi ci accusa di macabrità rispondiamo: è macabro un mondo in cui migliaia di bambini vengono uccisi e gli ospedali bombardati.”
richiesta di pace senza divisione
I Patagarri hanno chiesto una riflessione su quali parole utilizzare per richiedere la pace, senza essere accusati di fomentare odio o antisemitismo. “È fondamentale trovare un linguaggio condiviso per chiedere che i bambini non muoiano più,” hanno concluso, evidenziando la necessità urgente di dialogo in un contesto così delicato.
- Patagarri (band milanese)
- Maurizio Gasparri (politico)
- Comunità ebraica romana