Nuova finestra su studio dell’universo estremo da tor vergata e inaf

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scoperta di venti ionizzati da un quasar

Recentemente, una collaborazione internazionale tra Jaxa, Nasa ed Esa ha condotto a risultati significativi nell’ambito della missione Xrism. Questo studio, che coinvolge anche ricercatori dell’Università di Roma Tor Vergata e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), è stato pubblicato sulla rivista scientifica Nature.

analisi dei dati da un buco nero supermassiccio

Il nuovo spettrometro ad alta risoluzione Resolve, installato sul satellite Xrism, ha permesso di osservare fenomeni straordinari. In particolare, sono stati identificati cinque componenti distinti di un vento che si origina dal quasar Pds 456, espulso a velocità relativistiche comprese tra il 20% e il 30% della velocità della luce. Per contestualizzare questa scoperta, è utile notare che le tempeste più violente sulla Terra raggiungono al massimo i 300 km/h; la ‘tempesta cosmica’ osservata è milioni di volte più rapida.

contributo scientifico e interpretazione dei dati

L’articolo intitolato “Structured ionized winds shooting out from a quasar at relativistic speeds” evidenzia l’importanza del team di ricerca nell’interpretazione dei dati tramite tecniche spettroscopiche avanzate. Francesco Tombesi, professore associato presso l’Università di Roma Tor Vergata e membro dell’Inaf, sottolinea come questi risultati aprano nuove prospettive nello studio degli ambienti estremi associati ai buchi neri.

ruolo dei giovani ricercatori

Tombesi menziona anche il contributo significativo di due giovani ricercatori provenienti dall’ateneo: Pierpaolo Condò e Alfredo Luminari. Questi studi mettono in discussione le teorie attualmente accettate riguardanti l’interazione tra buchi neri e galassie.

osservatorio spaziale Neil Gehrels Swift

L’osservatorio spaziale Neil Gehrels Swift ha avuto un ruolo cruciale nella campagna osservativa del quasar Pds 456. Grazie a un programma specifico sviluppato da Valentina Braito dell’Inaf, il team ha potuto creare modelli dettagliati per analizzare i dati raccolti da Xrism.

  • Francesco Tombesi – Professore Associato Astrofisica Università Roma Tor Vergata
  • Pierpaolo Condò – Dottorando in Astronomia
  • Alfredo Luminari – Ricercatore post-doc Inaf
  • Valentina Braito – Ricercatrice Inaf Milano
  • Neil Gehrels Swift – Osservatorio Spaziale Nasa