Morte di liliana resinovich, la decisione inaspettata del fratello

Il caso di Liliana Resinovich continua a sollevare interrogativi e discussioni all’interno della società, mentre emergono nuovi dettagli riguardanti la sua morte. Recenti sviluppi hanno visto il fratello della vittima esprimere una richiesta forte e chiara di giustizia, un passo che potrebbe influenzare significativamente le indagini in corso.
le rivelazioni sulla frattura vertebrale
Il 6 maggio, un tecnico anatomopatologo coinvolto nell’autopsia di Liliana, eseguita l’11 gennaio 2022, ha dichiarato agli investigatori di poter avere responsabilità nella frattura vertebrale riscontrata durante una seconda autopsia. Questa confessione ha riacceso l’attenzione su un aspetto controverso del caso. Sergio Resinovich ha sottolineato che, nonostante la presenza della frattura vertebrale, essa “non è rilevante rispetto alla causa della morte”.
Un’analisi effettuata dal professor Cattaneo ha messo in evidenza segni di violenza sul corpo di Liliana, tra cui lesioni al labbro, alla testa e alla palpebra destra. Sono state inoltre riscontrate piccole emorragie petecchiali e un’infiltrazione emorragica alla lingua, elementi che potrebbero indicare un’aggressione. Questi particolari risultano essenziali per ricostruire la dinamica degli eventi e per chiarire un caso che ha suscitato notevole preoccupazione.
la reazione del fratello: azioni legali in corso
Una revisione delle immagini TAC del corpo di Liliana ha confermato che la frattura alla vertebra T2 era già presente al momento dell’esame. Questa informazione è stata comunicata dall’avvocato Nicodemo Gentile, legale rappresentante di Sergio Resinovich. L’indagine è stata condotta sotto la supervisione dei professori Vittorio Fineschi e Stefano D’Errico, i quali hanno messo in discussione le affermazioni del tecnico anatomopatologo.
Secondo Gentile, l’analisi dei dati contraddice completamente le dichiarazioni del tecnico, il quale aveva tentato di prendersi la responsabilità della frattura stessa. Le affermazioni sono state etichettate come “infondate”, portando Sergio Resinovich a intraprendere azioni legali contro il tecnico accusandolo di essere un “fantoccio pericoloso”. È stata presentata anche una denuncia per falso e richiesta formalmente la rimozione del tecnico dall’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina.
La situazione attuale evidenzia come il caso di Liliana Resinovich stia evolvendo con la famiglia determinata a ottenere chiarezza sulla morte della donna. Le nuove scoperte e le azioni legali intraprese rappresentano uno sforzo significativo per affrontare non solo gli aspetti legati alla morte ma anche la credibilità degli attori coinvolti nelle indagini.
- Sergio Resinovich – Fratello di Liliana
- Nicodemo Gentile – Avvocato
- Vittorio Fineschi – Professore esperto
- Stefano D’Errico – Professore esperto
- Tecnico anatomopatologo (non nominato)