Legge sul fine vita in toscana: il governo meloni impugna ma la regione resiste

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La recente decisione del governo Meloni di contestare la legge toscana sul fine vita ha generato un acceso dibattito politico. La presidente del Movimento 5 Stelle Toscana, Irene Galletti, ha descritto l’azione dell’esecutivo come “un atto ipocrita e crudele”, sottolineando come questa scelta ignori la dignità delle persone in situazioni di sofferenza e neghi loro il diritto a essere accompagnati in momenti così delicati.

dichiarazioni di irene galletti

Galletti sostiene che “la nostra legge nasce da un’iniziativa popolare ed è frutto di un dibattito ampio, civile e partecipato. Non impone nulla a nessuno, ma garantisce a chi è in condizioni di sofferenza irreversibile il diritto di essere accompagnato con regole certe e tutele mediche. È un atto di responsabilità, che si muove nel solco delle indicazioni della Corte Costituzionale“. Secondo la presidente, l’intervento governativo risulta non solo politicamente incoerente ma anche paradossale.

critiche all’operato del governo

“È paradossale che chi brandisce l’autonomia differenziata come un totem ideologico si accanisca contro una Regione che ha scelto di legiferare nel pieno rispetto della Costituzione”, afferma Galletti, concludendo: “Difenderemo la legge toscana con ogni mezzo, non solo per un principio giuridico, ma per la dignità delle persone.” Anche voci insospettabili chiedono al governo chiarezza e responsabilità.

sostegno alla legge toscana

Sulla stessa lunghezza d’onda si trova Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana, il quale prevede che “questa richiesta di impugnazione verrà rispedita dalla Corte Costituzionale al mittente. La legge resterà in vigore fino alla decisione della Consulta.” Anche Stefano Scaramelli, capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale, ha espresso supporto per la norma: “E’ una legge ben strutturata e scritta nel merito delle questioni.

  • Irene Galletti – Presidente M5S Toscana
  • Antonio Mazzeo – Presidente Consiglio Regionale Toscana
  • Stefano Scaramelli – Capogruppo Italia Viva Consiglio Regionale
  • Luca Milani – Capogruppo PD Firenze

Dall’altra parte dello spettro politico emerge una forte opposizione da parte dei Fratelli d’Italia. Il portavoce dell’opposizione in Consiglio regionale, Alessandro Capecchi , insieme a Vittorio Fantozzi , capogruppo FdI, mettono in discussione la legittimità della normativa. Secondo loro: “La Regione non ha alcuna competenza in materia.” Sottolineano inoltre che l’attuazione della sentenza della Corte costituzionale 242 del 2019 avrebbe potuto avvenire tramite una semplice delibera del Dipartimento Sanità senza trasformarla in questione politica.

  • Alessandro Capecchi – Portavoce opposizione Consiglio Regionale FdI
  • Vittorio Fantozzi – Capogruppo FdI

I due esponenti affermano che la legge toscana possieda più una valenza simbolica che giuridica e sarebbe stata concepita con intenti ideologici: “Se l’obiettivo non è attuare la sentenza ma far valere il ‘diritto al suicidio assistito’, allora siamo ancora più convinti del nostro ‘no’”. Questa posizione si basa su considerazioni riguardanti le competenze regionali stabilite dalla riforma del Titolo V della Costituzione nel 2001.