Lajatico scopre una stella variabile nel cielo astronomico

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scoperta di una stella variabile da parte dell’astronomical centre lajatico


Un’importante scoperta astronomica ha avuto luogo presso l’Astronomical Centre Lajatico, dove è stata identificata una stella variabile, un corpo celeste caratterizzato da fluttuazioni nella luminosità. Questa scoperta è frutto di un’attenta osservazione che si è protratta per diversi mesi, realizzata in collaborazione con l’Università di Odessa.

caratteristiche dell’astronomical centre lajatico

L’Astronomical Centre Lajatico è stato fondato nel 2014 nella frazione di Orciatico, un luogo scelto per le sue condizioni meteorologiche favorevoli e il basso inquinamento luminoso. Attualmente, l’osservatorio dispone di circa dieci telescopi operativi, molti dei quali possono essere controllati a distanza.

monitoraggio della stella variabile

Durante il mese di agosto 2024, mentre si effettuavano osservazioni notturne dal telescopio TD-TRO, gestito da Tommaso Dittadi, è stata individuata una stella la cui luminosità mostrava variazioni significative. Le stelle variabili presentano caratteristiche diverse: alcune cambiano luminosità nell’arco di poche ore, mentre altre possono farlo in periodi che vanno da mesi a anni.

campagna di osservazione e conferma della scoperta

È stata avviata una campagna di osservazione intensiva in collaborazione con l’astrofisica Natalia Virnina dell’Università di Odessa. La stella identificata appartiene alla categoria delle variabili delta Scuti, note per le loro rapide variazioni luminose che avvengono in meno di ventiquattro ore. Queste stelle rivestono un’importanza cruciale per gli astronomi poiché vengono utilizzate per calcolare distanze astronomiche e analizzare l’evoluzione interna delle stelle.

Il coordinamento tra l’osservatorio e le università coinvolte è stato supervisionato da Fabio Martinelli, responsabile delle osservazioni presso l’Astronomical Centre Lajatico e all’Osservatorio Astronomico di Tavolaia Santa Maria a Monte Pisa. Grazie agli sforzi congiunti del team, la scoperta ha ricevuto conferma ufficiale dall’AAVSO – American Association of Variable Stars Observations, attribuendo il merito a Tommaso Dittadi, Fabio Martinelli e Natalia Virnina.

  • Tommaso Dittadi
  • Fabio Martinelli
  • Natalia Virnina
  • AAVSO – American Association of Variable Stars Observations