La fenice e il no all’inno del 2 giugno, brugnaro cerca una soluzione

Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha espresso la volontà di trovare una soluzione per il caso del Coro della Fenice, che potrebbe non eseguire l’Inno di Mameli in occasione della Festa della Repubblica. Questa situazione è emersa durante il Festival delle Regioni e solleva interrogativi riguardo alle rivendicazioni sindacali dei lavoratori.
Commento del sindaco
Brugnaro ha dichiarato: “Mi dispiace molto, oggi cercherò di mettere pace e trovare una soluzione perché cerco di capire le ragioni di entrambi”. Ha anche considerato l’opzione di utilizzare parte dei fondi a sua disposizione per coprire i costi associati all’esecuzione dell’inno. Ha sottolineato l’importanza del pagamento ai lavoratori e il ruolo cruciale del sindacato in questo contesto.
Cosa sta accadendo
Quella che doveva essere un’iniziativa simbolica e culturale rischia ora di trasformarsi in un problema complesso. La proposta di registrare l’Inno d’Italia con l’Orchestra e il Coro del Teatro La Fenice da Piazza San Marco è stata ostacolata da richieste economiche elevate avanzate dai sindacati locali. Si parla infatti di circa 44.000 euro più 10.000 euro per spese logistiche relative alla Fondazione.
È importante notare che i membri del coro sono già stipendiati dalla Fondazione; pertanto, la richiesta si riferisce a indennità extracontrattuali. Questa cifra è stata ritenuta sproporzionata rispetto a quanto richiesto da altre orchestre italiane o internazionali.
Ospiti e personalità coinvolte
- Sindaco Luigi Brugnaro
- Coro della Fenice
- Orchestra del Teatro La Fenice
- Sindacati locali della Fenice
- Membri della Fondazione La Fenice