Inquinamento atmosferico e Pm10: scopri il legame con il rischio di Parkinson

nuove scoperte sulla malattia di parkinson e l’inquinamento atmosferico
Un recente studio condotto nell’ambito del progetto Moli-sani ha rivelato un legame significativo tra i livelli di microparticolato PM10 presenti nell’aria e l’aumento del rischio di sviluppare la malattia di Parkinson. Questa ricerca, coordinata dall’Unità di ricerca Epidemiologia e Prevenzione in collaborazione con diverse università italiane, offre nuove prospettive per la prevenzione delle malattie neurodegenerative.
metodologia della ricerca
I ricercatori hanno analizzato dati provenienti da un ampio campione della popolazione italiana, seguendo circa 25mila adulti residenti in Molise. Sono stati esaminati i livelli di esposizione agli inquinanti ambientali, in particolare le particelle PM10, che possono penetrare nelle vie respiratorie e influire sulla salute. Utilizzando modelli geostatistici, è stato possibile ricostruire il contesto ambientale vissuto dai partecipanti nel corso degli anni.
risultati significativi dello studio
Il professor Alessandro Gialluisi, primo autore della pubblicazione, ha evidenziato come un aumento dei livelli di PM10 sia associato a un incremento del rischio di sviluppare la malattia. Questo dato è emerso indipendentemente da altri fattori di rischio come età e patologie preesistenti. Inoltre, è stata identificata una relazione tra le polveri sottili e la lipoproteina(a), suggerendo una possibile interazione con l’alfa-sinucleina.
impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute pubblica
Lo studio fa parte del progetto Pnrr Age-It, che valuta gli effetti dell’inquinamento atmosferico sulle patologie legate all’invecchiamento. La professoressa Licia Iacoviello ha sottolineato l’importanza di affrontare il problema dell’inquinamento atmosferico per proteggere la salute pubblica, specialmente nei soggetti più vulnerabili come gli anziani.
importanza della prevenzione nella malattia di parkinson
L’analisi dei fattori ambientali che contribuiscono allo sviluppo della malattia è cruciale per elaborare strategie preventive efficaci. Il professor Alfredo Berardelli ha affermato che comprendere questi fattori è fondamentale per integrare le attuali ricerche farmacologiche con approcci preventivi.
- Alessandro Gialluisi, professore associato presso l’università Lum
- Licia Iacoviello, professore ordinario presso l’università Lum
- Alfredo Berardelli, professore emerito presso l’università La Sapienza di Roma
- Università Lum Giuseppe Degennaro
- Università dell’Insubria
- Università Sapienza
- Agenzia regionale per la protezione ambientale del Molise (Arpa Molise)
- Cira, Dep Lazio e Asrem