Impatto negativo della guerra e dazi sul commercio: il 60% delle aziende lo prevede

impatto delle politiche tariffarie statunitensi sulle imprese globali
I risultati del Global Survey 2025 di Allianz Trade, recentemente pubblicato, evidenziano come l’imprevedibilità delle politiche tariffarie degli Stati Uniti abbia generato un aumento delle incertezze tra le aziende a livello mondiale. L’indagine ha coinvolto circa 4.500 aziende provenienti da diversi paesi, tra cui Cina, Francia, Germania, Italia, Polonia, Singapore, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti. La ricerca è stata condotta in due fasi: prima e dopo gli annunci tariffari del Liberation Day del 2 aprile. I dati raccolti mostrano un cambiamento significativo nelle aspettative di crescita e nella percezione dei rischi legati ai ritardi nei pagamenti.
analisi delle aspettative aziendali
Il Global Survey rivela che quasi il 60% delle aziende prevede effetti negativi a causa della guerra commerciale, con il 45% che si aspetta una diminuzione del fatturato nell’export. Questo fenomeno non si limita ai volumi di scambio; più di un’impresa su quattro sta considerando la sospensione temporanea della produzione a causa dell’interazione tra dazi e volatilità valutaria.
cambiamenti nelle strategie aziendali
Le aziende stanno adattando le loro strategie per affrontare le sfide attuali. Dopo aver subito diversi shock dal 2020 in poi, molte stanno diversificando i partner commerciali e riconfigurando la logistica per mitigare i rischi associati alla catena di approvvigionamento. Aylin Somersan Coqui, CEO di Allianz Trade, sottolinea che il successo dipende sempre più dalla capacità di adattamento.
difficoltà nel contesto commerciale attuale
Per ottenere un sollievo temporaneo dalle difficoltà attuali, le imprese continuano ad anticipare le spedizioni fino alla scadenza delle sospensioni di 90 giorni. L’86% delle aziende statunitensi ha dichiarato di aver già anticipato spedizioni dalla Cina e dall’UE prima dell’introduzione dei dazi. Solo poche sono disposte ad assorbire l’aumento dei costi o a ridurre i prezzi per mantenere la quota di mercato.
differenze regionali nelle strategie aziendali
La maggior parte delle imprese sta cercando rotte alternative per contenere i costi doganali. Circa il 62% delle aziende statunitensi sta esplorando nuove opzioni grazie alla diminuzione dei costi di trasporto e al calo previsto dei prezzi del petrolio.
evoluzione del decoupling tra stati uniti e cina
Il decoupling tra Stati Uniti e Cina sembra destinato a proseguire nel medio termine. Le intenzioni delle aziende statunitensi di esportare verso la Cina sono diminuite drasticamente dopo il Liberation Day. In parallelo, le aspettative cinesi riguardo alle esportazioni verso Nord America hanno registrato un netto calo.
impatto sui termini di pagamento ed insolvenza
La guerra commerciale ha avuto ripercussioni anche sui termini di pagamento: il 25% degli esportatori prevede tempi più lunghi rispetto al passato. Inoltre, quasi la metà degli intervistati prevede un incremento del rischio d’insolvenza nei principali mercati come Stati Uniti, Italia e Regno Unito.
- Aylin Somersan Coqui – CEO of Allianz Trade
- Françoise Huang – Senior Economist for Asia Pacific and Trade in Allianz Trade
- Ana Boata – Head of Economic Research in Allianz Trade