Gaza: attivista palestinese pro-Trump media il rilascio di Edan Alexander

La liberazione del soldato Edan Alexander, avvenuta dopo 584 giorni di prigionia a Gaza, ha suscitato grande interesse e discussione. I retroscena dietro questo evento sono complessi e coinvolgono vari attori internazionali e locali, tra cui Hamas, l’Amministrazione statunitense e figure chiave della comunità palestinese-americana.
Il processo di liberazione
I colloqui segreti che hanno condotto alla liberazione di Alexander sono stati avviati tramite un messaggio da un funzionario di Hamas all’ex presidente di ‘Arab Americans for Trump’, Bishara Bahbah. Secondo Axios, i funzionari israeliani e palestinesi hanno confermato che il rilascio è stato il risultato di negoziati seri con l’Amministrazione Usa, piuttosto che dell’uso della forza israeliana.
La dinamica dei negoziati
Secondo le informazioni riportate dal giornalista Barack Ravid, la situazione si è evoluta in seguito a due posizioni convergenti: da una parte Hamas mirava a ottenere pressioni maggiori da parte del presidente Donald Trump su Israele; dall’altra, l’Amministrazione americana desiderava garantire la liberazione dell’ultimo cittadino americano ritenuto vivo in Gaza. Bahbah ha svolto un ruolo cruciale come intermediario in questa operazione.
Il ruolo di Trump e Witkoff
Donald Trump ha avuto un colloquio telefonico con Edan Alexander mentre si trovava ricoverato al Tel Aviv Sourasky Medical Center. L’inviato speciale degli Stati Uniti, Steve Witkoff, era presente durante la conversazione. Prima della chiamata con Trump, Alexander aveva già parlato con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
Le condizioni di salute di Alexander
A causa delle sue condizioni fisiche, l’ex ostaggio non potrà recarsi in Qatar per incontrare Trump personalmente. La famiglia ha comunicato che Alexander necessiterà di riposo e rimarrà in ospedale per almeno quattro giorni prima di poter programmare un incontro negli Stati Uniti.
- Bishara Bahbah – ex presidente ‘Arab Americans for Trump’
- Donald Trump – ex presidente degli Stati Uniti
- Steve Witkoff – inviato speciale degli Stati Uniti
- Benjamin Netanyahu – primo ministro israeliano
- Khalil al-Hayya – capo negoziatore di Hamas