Allarme personale nei Comuni in Toscana: Anci lancia un grido di aiuto


Il futuro del personale impiegato nei Comuni toscani suscita notevoli preoccupazioni. Secondo le analisi della Fondazione Ifel, dal 2010 al 2023 si è registrata una riduzione del 20,9% delle unità lavorative, passando da 30.100 a 23.819 dipendenti. A livello nazionale, la diminuzione media è stata ancora più marcata, attestandosi sul -25,7%.

Proiezioni future del personale comunale

Se le attuali tendenze dovessero persistere, Ifel prevede che nei prossimi sette anni il settore comunale in Toscana potrebbe perdere oltre 4.200 dipendenti a causa di pensionamenti e ulteriori 8.600 unità per altre motivazioni come dimissioni volontarie. Questo comporterebbe un totale di oltre 12.800 uscite, corrispondente al 54% dell’attuale forza lavoro.

Dichiarazioni ufficiali

Simone Gheri, direttore di Anci Toscana, ha espresso la sua preoccupazione riguardo a questi dati: “Oltre un quinto della forza lavoro è stata persa in poco più di un decennio”. Nonostante ciò, ha sottolineato che il dato toscano risulta leggermente migliore rispetto alla media nazionale.

Implicazioni per i servizi pubblici

Gheri ha avvertito che una riduzione significativa del personale comporta minori capacità operative nelle attività amministrative e tecniche e nella assistenza ai cittadini. Ciò avrà inevitabili ripercussioni sulla qualità dei servizi essenziali offerti.

Necessità di riforme e investimenti

La situazione attuale richiede riflessioni urgenti su diversi aspetti: politiche di reclutamento efficaci e adeguati livelli retributivi sono essenziali per attrarre nuovo personale. È necessario anche un impegno maggiore verso la riorganizzazione lavorativa attraverso investimenti in digitalizzazione e semplificazione dei processi.

  • Simone Gheri – Direttore di Anci Toscana
  • Ifel – Fondazione Istituto per la Finanza Locale
  • Ministero dell’Economia e delle Finanze