Alessandro Quasimodo, figlio del poeta Salvatore, morto attore e regista

Alessandro Quasimodo: un attore e regista di grande spessore

La figura di Alessandro Quasimodo, scomparso a 85 anni, rappresenta una delle più significative espressioni della cultura italiana contemporanea. Figlio del Premio Nobel per la Letteratura Salvatore Quasimodo, ha dedicato la propria vita all’arte, intrecciando con maestria il teatro e la poesia. Nato a Milano il 22 maggio 1939, ha ricevuto una formazione prestigiosa presso il Piccolo Teatro, dove ha iniziato a farsi notare come attore e regista in produzioni di alto profilo.

L’eredità artistica di Alessandro Quasimodo

La voce di Alessandro è stata un potente strumento culturale, specialmente quando ha interpretato i versi del padre. In ogni sua performance, ha cercato di trasmettere l’amore per la poesia, diventando così un vero ambasciatore dell’eredità letteraria paterna. Ha avuto l’opportunità di esibirsi sia in Italia che all’estero, recitando non solo i testi del genitore ma anche opere dei grandi poeti siciliani e dei lirici greci.

Il complesso legame con Salvatore Quasimodo

Sebbene il suo impegno fosse costante, dietro questa dedizione si celava una storia familiare intricata. Alessandro ha spesso rivelato le difficoltà nel rapporto con il padre, descrivendolo come distante e assorbito dal lavoro. “Non era uno che mi portava alle giostre o mi comprava il gelato”, ha affermato in un’intervista. Nonostante ciò, egli non ha mai smesso di onorare la memoria paterna.

Un episodio particolarmente doloroso riguardò la medaglia del Nobel, lasciata da Salvatore alla sua amante. Anni dopo, Alessandro decise di riacquistarla da un numismatico per 30 milioni di lire, dichiarando: “Era doppiamente mia. Non l’ho ereditata, l’ho comprata.” Questo gesto simboleggiava tanto amore quanto rivendicazione nei confronti della figura paterna.

L’annuncio della morte di Alessandro Quasimodo a Milano segna la fine di un’era importante nella cultura italiana. I funerali sono previsti per lunedì 5 maggio alle 14:45 presso la chiesa di Santa Francesca Romana a Milano. Con lui se ne va un appassionato custode della poesia e della memoria artistica del Novecento.

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