Tortura istituzionalizzata: il grido di Ilaria Salis contro i Cpr

Critiche di Ilaria Salis sui Cpr per migranti a Trapani
Recentemente, l’eurodeputata Ilaria Salis, rappresentante di Avs, ha espresso forti critiche riguardo ai centri di permanenza e rimpatrio (Cpr) per migranti, con particolare attenzione al centro di Milo situato a Trapani. In una conferenza stampa successiva alla visita al Cpr, Salis ha condiviso le sue preoccupazioni attraverso un video diffuso sui social media.
Ilaria Salis sul Cpr di Milo
Durante la conferenza stampa, Ilaria Salis ha dichiarato: “Siamo nel 2025 eppure ci sono ancora posti come il Cpr di Milo dove le persone vengono umiliate, sedate e rinchiuse come animali. Questo non ha nulla a che vedere con la sicurezza; è tortura istituzionalizzata.” Le sue parole evidenziano una grave denuncia sulla condizione dei migranti all’interno del centro.
Salis ha inoltre criticato la politica della premier Meloni, affermando che sta seguendo un percorso simile a quello dell’Ungheria di Orban. Secondo l’eurodeputata, ciò che viene definito sicurezza rappresenta in realtà uno strumento per mantenere le disuguaglianze socioeconomiche.
Attivisti e Ong presenti alla conferenza
Nell’ambito della conferenza erano presenti anche attivisti e membri di organizzazioni non governative (Ong), tra cui:
- Luca Casarini
- Giorgia Linardi
I partecipanti hanno sottolineato che le violazioni dei diritti nei Cpr somigliano alle problematiche riscontrate durante i soccorsi in mare. Hanno esortato alla creazione di un movimento significativo per i diritti civili al fine di contrastare tali abusi.
Il messaggio sui social media
Dopo la conferenza stampa, il pensiero della Salis è stato ribadito attraverso un post video su Instagram . Nella didascalia allegata al contenuto, l’eurodeputata ha descritto il Cpr di Trapani come una vergogna nazionale ed europea, richiedendo la sua chiusura immediata. Ha affermato: “Non serve essere abolizionisti per riconoscere che una struttura in cui i diritti fondamentali sono sistematicamente violati fino a diventare tortura bianca non può continuare a esistere in un paese civile.”
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