Tajani esclude Elon Musk: le conseguenze inaspettate

Il documento della Farnesina esclude i satelliti Starlink nella strategia di difesa
Nel contesto geopolitico attuale, l’autonomia strategica dell’Europa ha acquisito un’importanza fondamentale nelle agende politiche dei principali stati membri dell’Unione Europea. Tra conflitti, crisi economiche e mutamenti negli equilibri globali, la necessità di una maggiore indipendenza europea, in particolare nel settore della difesa, è diventata sempre più urgente. Questo tema è al centro di discussioni politiche approfondite, investimenti significativi e documenti strategici cruciali.
Un’Europa più autonoma nella difesa spaziale
Un recente documento pubblicato dalla Farnesina, intitolato «Direttiva generale per l’azione amministrativa e per la gestione dei Centri di Responsabilità del ministero degli Esteri», delinea la direzione futura che il governo italiano intende intraprendere. Questo documento di 38 pagine non solo analizza il ruolo dell’Italia all’interno della NATO e nel supporto all’Ucraina, ma pone anche enfasi su un aspetto cruciale: il controllo dello spazio.
La scelta strategica di Tajani: esclusione di Starlink a favore di Eutelsat
Nell’attuale scenario internazionale, caratterizzato da un possibile ripensamento delle relazioni statunitensi con il resto del mondo sotto la guida di Donald Trump, l’Italia adotta un approccio cauto ma deciso. Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha escluso l’opzione di utilizzare i sistemi satellitari Starlink di Elon Musk per le esigenze difensive europee e italiane. Questa decisione mira a prevenire dipendenze eccessive da attori esterni non europei in un ambito così critico come quello aerospaziale.
Nella sezione dedicata alla “Diplomazia per la crescita e promozione integrata”, il documento evidenzia l’intenzione di «sostenere collaborazioni strategiche sia in ambito europeo che con partner internazionali significativi». Inoltre, si sottolinea che «è necessario lavorare per garantire accesso autonomo allo spazio nell’ambito europeo».
Tale posizione rappresenta un chiaro segnale sulla priorità accordata all’industria spaziale europea, puntando al rafforzamento del “pilastro europeo” della NATO. Con questa scelta consapevole, l’Italia decide di orientarsi verso Eutelsat, rinunciando a un investimento previsto da 1,5 miliardi in Starlink per sostenere «le aziende italiane con interessi extra-europei».
- Aumento dell’autonomia strategica europea;
- Sostegno alle aziende italiane;
- Puntare su Eutelsat anziché Starlink;
- Crescita dell’industria spaziale europea;
- Diplomazia per la crescita integrata;
- Sviluppo della ricerca nello spazio.