Mutui: il tasso fisso scende al 2,55% dopo la modifica della Bce

La recente decisione della Banca Centrale Europea (BCE) di ridurre il costo del denaro rappresenta un’importante variazione nel panorama finanziario europeo. Con il nuovo tasso fissato al 2,25%, si prevede una diminuzione dei tassi di interesse applicati dalle banche sui mutui per le famiglie. Questa modifica potrebbe portare il tasso fisso medio a circa 2,55%, un valore nettamente inferiore rispetto al 4% registrato solo un anno fa. Secondo l’analisi della Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani), l’impatto dell’abbassamento dei tassi sulle rate mensili sarà più significativo con l’aumentare della durata del mutuo.
cosa cambia in concreto: esempi pratici
Il risparmio derivante dalla riduzione dei tassi varia in modo significativo a seconda della durata e dell’importo del prestito. Per esempio, su un mutuo decennale, il risparmio può oscillare tra 37 e 182 euro mensili, mentre su un mutuo trentennale l’impatto è decisamente maggiore, superando i 200 euro al mese. Nello specifico:
- Mutuo da 100 mila euro a 20 anni: rata ridotta di 76 euro al mese.
- Mutuo da 100 mila euro a 30 anni: risparmio di 81 euro mensili.
- Finanziamento da 250 mila euro a 30 anni: riduzione mensile di 203 euro, equivalente a oltre 2.400 euro annui.
la riduzione dei tassi e la spinta al mercato
Questa diminuzione dei tassi costituisce una leva fondamentale per stimolare la crescita dei mutui concessi dalle banche alle famiglie. Con costi inferiori per il denaro, si prevede che continuerà la ripresa nei prestiti per la casa già iniziata nella seconda metà del 2024. Da maggio a febbraio dell’anno corrente, i prestiti per abitazioni sono aumentati di 6,5 miliardi di euro, segnando una crescita dell’1,6%, passando da 420,8 miliardi a 427,3 miliardi.
vantaggi anche per il credito al consumo
Non solo il mercato immobiliare beneficerà della sforbiciata ai tassi; anche il settore del credito al consumo avrà vantaggi significativi. La media dei tassi d’interesse potrebbe scendere attorno al 7,65%, rendendo più accessibili acquisti rateali rispetto agli anni precedenti. Ecco alcuni esempi concreti:
- Lavatrice da 700 euro: rata mensile di 14 euro (finanziamento in 5 anni).
- Smartphone da 850 euro: rata mensile di 40 euro (finanziamento in 2 anni).
- Televisore da 1.200 euro: rata mensile di 39 euro (finanziamento in 3 anni).
- Viaggio da 5.000 euro: rata mensile di 161 euro (finanziamento in 3 anni).
- Automobile da 20.000 euro: rata mensile di 357 euro (finanziamento in 6 anni).
calo nelle erogazioni dei prestiti
Nonostante i vantaggi sui nuovi prestiti, si registra un calo nelle erogazioni complessive. I prestiti personali hanno subito una diminuzione del 5,4%, scendendo da 120,5 miliardi a 113,9 miliardi, con una perdita totale di 6,5 miliardi. Anche il credito al consumo ha visto una contrazione pari a 1,7 miliardi (-1,4%), passando da 123 a 121,2 miliardi nella seconda parte del scorso anno. Complessivamente i finanziamenti destinati allo shopping sono calati negli ultimi nove mesi di 8,2 miliardi (-3,4%), passando da 243,5 miliardi a 235,2 miliardi.