Liliana Resinovich e il dettaglio che rafforza la teoria del suicidio

omicidio liliana resinovich: la difesa propone l’ipotesi suicidio

Recentemente, nuovi elementi sono emersi nell’inchiesta riguardante il caso di Liliana Resinovich, dopo il sequestro di oggetti effettuato presso l’abitazione di Sebastiano Visintin, indagato per omicidio. La difesa ha riproposto l’idea che la morte possa essere stata causata da un gesto volontario, analizzando le due perizie richieste dalla Procura di Trieste. Entrambe le relazioni non escludono completamente la possibilità di suicidio, portando alla luce dettagli precedentemente trascurati.

liliana resinovich: incongruenze con la manovra chokehold

Il medico legale della difesa ha messo in discussione l’ipotesi di omicidio tramite soffocamento utilizzando la manovra chokehold, come sostenuto nella nuova perizia della Procura. Secondo quanto riportato da Fanpage, “Questo tipo di soffocamento provoca normalmente petecchie congiuntivali e emorragie sottocongiuntivali, che non sono state riscontrate nel caso di Liliana”. L’assenza di tali segni tipici dello strangolamento indebolirebbe quindi l’accusa contro terzi.

In aggiunta, la lesione al collo, inizialmente interpretata come segnale di aggressione, potrebbe avere altre spiegazioni. L’esperto sostiene che tale lesione potrebbe essere stata provocata da una manovra errata successiva al ritrovamento del corpo, suggerendo che il quadro lesivo non sia necessariamente incompatibile con un suicidio.

dettaglio cruciale che riapre l’ipotesi del suicidio

Un aspetto centrale della strategia difensiva è rappresentato dalla possibilità che Liliana Resinovich abbia scelto il suicidio attraverso un soffocamento volontario utilizzando un sacchetto di plastica. Il medico legale ha affermato: “Al pari di Costantinides, Cattaneo non esclude la plastic bag suffocation”. Questo metodo specifico non comporterebbe le emorragie oculari tipiche degli altri metodi violenti d’asfissia.

Nella descrizione della dinamica dell’incidente, si evidenzia come “la persona espira e inspira mentre il sacchetto aderisce alle vie respiratorie; in questo processo perde i sensi senza avere l’istinto di rimuovere il sacchetto”. Inoltre, sebbene in passato siano state avanzate ipotesi su possibili percosse, attualmente si evidenzia la necessità di ulteriori chiarimenti e si richiede una nuova perizia da parte di un esperto nominato dal giudice.

  • Liliana Resinovich
  • Sebastiano Visintin
  • Cattaneo (medico legale)
  • Costantinides (medico legale)
  • Percosse (ipotizzate)