Generali e la sfida della trasparenza strategica nella finanza

analisi del rinnovo del consiglio di amministrazione delle generali

Con l’assemblea delle Generali alle porte, il mercato ha già preso visione delle tre liste in corsa per il rinnovo del consiglio di amministrazione. Fino ad ora, solo il piano dell’amministratore delegato Philippe Donnet, sostenuto da Mediobanca, principale azionista a Trieste, è stato reso noto agli investitori e agli analisti.


Dopo la presentazione delle liste, Donnet ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, evidenziando l’importanza di una strategia caratterizzata dalla trasparenza. Questo approccio ha influenzato anche la divulgazione del nuovo piano industriale “Lifetime 27: Driving Excellence” e le previsioni sui risultati finanziari per il 2024. Tali elementi sono stati comunicati attraverso una video-lettera inviata in occasione della convocazione dell’assemblea fissata per il 24 aprile.


Nell’incontro con gli azionisti, Donnet intende discutere temi aggiornati, tra cui la creazione di una partnership europea con il gruppo francese Bpce per sviluppare un polo congiunto con Natixis nel settore del risparmio gestito.

Le proiezioni finanziarie hanno ricevuto un’accoglienza positiva dal mercato, contribuendo a un incremento del valore delle azioni delle Generali fino alle recenti turbolenze esterne alla gestione aziendale. Durante l’assemblea verrà presentato un piano triennale che mira a incrementare annualmente dell’8-10% l’utile per azione e del 10% il dividendo per azione. Resta da vedere quali saranno le proposte dei concorrenti.


concorrenza e strategie alternative

La lista di Francesco Gaetano Caltagirone ha sollevato interrogativi sulla gestione futura della società da parte dei grandi azionisti contrari a Donnet. La situazione attuale riflette dinamiche significative nel panorama della finanza moderna. L’operato di Caltagirone e Delfin si può paragonare a tentativi di acquisizione ostile simili a quelli attuati su Mediobanca riguardo Mps.

Critiche da parte di agenzie internazionali come Iss hanno messo in luce la mancanza di chiarezza nella proposta strategica rivolta a Mediobanca, evidenziando una generale scarsa trasparenza sull’obiettivo finale riguardante le Generali. Un’acquisizione dovrebbe essere giustificata dalla promessa di una gestione migliore rispetto agli attuali proprietari e dirigenti.


prospettive future

Non è ancora chiaro quale sia il piano dei grandi azionisti intenzionati a sostituire Mediobanca e Donnet. Caltagirone, editore di testate nazionali, potrebbe rilasciare dichiarazioni prima dell’assemblea o Francesco Milleri, presidente di Delfin, potrebbe intervenire direttamente durante l’incontro stesso. In assenza di chiarezza su tali posizioni, Donnet gode attualmente di un vantaggio in termini di fiducia da parte del mercato.
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