Firenze, il restauro dello stanzino delle matematiche agli uffizi rivela tesori nascosti

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restauro dello stanzino delle matematiche agli uffizi

Lo Stanzino delle Matematiche, situato accanto alla Tribuna del Buontalenti, ha riaperto dopo un attento restauro. Questa stanza è nota per i suoi affreschi scientifici che ne caratterizzano l’ambiente. L’intervento di recupero ha incluso il ripristino del pavimento e delle pareti, la manutenzione dei bronzetti presenti nelle nicchie e l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione, pensato per esaltare le pitture murali del soffitto.

interventi effettuati durante il restauro

Il restauro ha avuto una durata di circa due mesi e si è basato su saggi stratigrafici. Sono stati eliminati i tendaggi e sono stati installati filtri alle finestre per ripristinare il rapporto con la luce esterna. Gli affreschi del soffitto hanno ricevuto un’illuminazione artificiale aggiuntiva, evidenziando così la loro bellezza. Questo progetto rientra nella strategia della direzione museale di “ricomporre” le fasi evolutive di uno dei musei più importanti d’Europa.

la storia dello stanzino delle matematiche

Originariamente, lo Stanzino fu allestito dal Granduca Ferdinando I de’ Medici nel XVII secolo per ospitare una collezione di strumenti scientifici iniziata da Cosimo I. Questo ambiente era destinato a contenere apparecchiature tecnologiche, trattati scientifici e modelli architettonici. Il soffitto fu decorato tra il 1599 e il 1600 da Giulio Parigi, con rappresentazioni di invenzioni celebri.

personaggi storici celebrati negli affreschi

  • Pitagora
  • Tolomeo
  • Euclide
  • Archimede

I Medici furono noti sostenitori delle scienze; Galileo Galilei dedicò il suo “Sidereus Nuncius” a Cosimo II de’ Medici. Lo Stanzino fungeva anche da collegamento con la Terrazza delle Carte Geografiche, anch’essa recentemente restaurata.

raccolte artistiche nello stanzino

Nello Stanzino sono conservate piccole statue antiche e rinascimentali sistemate in nicchie durante il riordino della Tribuna tra il 1780 e il 1782 sotto la guida dell’abate Luigi Lanzi. Alcuni preziosi bronzetti cinquecenteschi sono stati collocati qui nel XIX secolo, arricchendo ulteriormente questa importante collezione.