Femminicidio manuela petrangeli, audio shock dell’ex minacciano la vittima

Il caso di Gianluca Molinaro, accusato dell’omicidio della fisioterapista Manuela Petrangeli, sta suscitando grande attenzione mediatica. I dettagli emersi durante l’udienza del 23 aprile 2025 hanno rivelato una serie di messaggi vocali e comunicazioni che gettano luce sulle dinamiche tra i due protagonisti.

<h2 id="messaggi-vocali-di-molinaro">Messaggi vocali di Molinaro</h2>
"Maledetta, gliela devo fare pagare". Queste parole fanno parte dei numerosi messaggi vocali presentati in aula, dove si evidenzia il risentimento crescente dell&rsquo;imputato nei confronti della sua ex compagna. I messaggi scambiati con amici prima dell&rsquo;omicidio mostrano un uomo esasperato dalla situazione familiare e relazionale.

<h3 id="le-accuse-contro-molinaro">Le accuse contro Molinaro</h3>
La procura di Roma ha formalizzato diverse accuse nei confronti di Molinaro, tra cui:
<ul>
    <li>Omicidio aggravato dalla premeditazione</li>
    <li>Stalking</li>
    <li>Detenzione abusiva di armi</li>
    <li>Ricettazione</li>
</ul>
Dopo aver commesso il reato in via degli Orseolo, l'uomo si &egrave; costituito presso una caserma dei carabinieri, consegnando il fucile utilizzato nell'atto criminoso.

<h3 id="propositi-omicidi-negli-sms">Propositi omicidi negli sms</h3>
Nell'ambito delle indagini sono stati acquisiti anche sms inquietanti inviati a un amico prima del delitto. In uno di questi si legge: "oggi forse prendo due piccioni con una fava", mentre successivamente all&rsquo;omicidio affermava: &ldquo;gli ho sparato du botti&rdquo;. Questi messaggi sono stati esaminati dall&rsquo;amico solo dopo l&rsquo;accaduto.

<h2 id="testimonianze-dei-carabinieri">Testimonianze dei carabinieri</h2>
I carabinieri intervenuti sulla scena hanno fornito testimonianze cruciali. Sono stati descritti i momenti immediatamente successivi al crimine, con il corpo della vittima vicino alla sua auto. Uno dei militari presenti ha riferito le parole pronunciate da Molinaro al momento della confessione: "sono in caserma, quello che ho detto ho fatto". Gli avvocati della famiglia della vittima hanno sottolineato come il comportamento dell'imputato evidenzi un profondo risentimento verso la donna.