Zona rossa a Castelfiorentino, le critiche della Lega sugli interventi limitati

critiche all’istituzione della zona rossa a castelfiorentino
La recente decisione dell’amministrazione di Castelfiorentino di istituire una zona rossa ha suscitato numerose polemiche. Questa iniziativa è percepita come un tentativo di autocelebrazione da parte delle autorità locali, mentre in realtà rappresenta una risposta a un contesto di grave rischio ambientale e sociale. Dopo anni di opposizione, si è giunti a una visione condivisa sulla drammaticità della situazione, ma le aspettative rimangono insoddisfatte.
l’abbandono della sicurezza pubblica
In passato, la maggioranza ha minimizzato i problemi legati alla sicurezza, permettendo al paese di scivolare nel degrado fino a richiedere l’implementazione della zona rossa. La scomparsa delle guardie armate dal territorio evidenzia ulteriormente l’assenza di un piano strutturato per affrontare le problematiche sociali.
inesistenza del supporto militare
Il provvedimento relativo alle zone rosse è tipico delle grandi città, dove il supporto dell’esercito risulta fondamentale. A Castelfiorentino, tale supporto è stato inspiegabilmente rifiutato, nonostante fosse necessario per garantire controlli efficaci nella zona identificata.
richiesta respinta per la tenenza dei carabinieri
Recentemente è stata rigettata la richiesta per l’apertura di una Tenenza dei Carabinieri. Questo avrebbe potuto incrementare il personale e migliorare il controllo del territorio 24 ore su 24. L’introduzione della zona rossa contraddice questa mancanza di presenza costante delle forze dell’ordine.
inefficacia della misura adottata
L’istituzione della zona rossa non affronta adeguatamente l’aumento degli atti criminosi, che includono furti in abitazioni e negozi con danni significativi. Un presidio più robusto sul territorio avrebbe potuto rispondere meglio a queste esigenze emergenti.
difficoltà nell’allontanamento dei soggetti irregolari
Nella comunità di circa 17 mila abitanti, sorgono interrogativi su come verranno gestiti i soggetti colpiti dall’ordinanza. Il Sindaco stesso ha sottolineato il sovraffollamento delle carceri, rendendo difficile allontanare i trasgressori dalla stazione ferroviaria locale.
impossibilità di trattenimento nei centri di rimpatrio
I soggetti considerati irregolari non possono essere trattenuti nei Centri di Rimpatrio (CPR), assenti in Toscana per decisione regionale e con il consenso dell’amministrazione comunale che ha sempre votato contro tali misure.
conclusioni sulle azioni da intraprendere
L’attuazione del provvedimento sulla sicurezza appare insufficiente se non accompagnata da misure intermedie che avrebbero potuto prevenire il degrado attuale. Considerando che il Prefetto ha riconosciuto la gravità della situazione a Castelfiorentino, sarebbe opportuno che l’amministrazione richiedesse interventi più incisivi piuttosto che limitarsi a posizioni ideologiche.
Membri del gruppo Lega Castelfiorentino:- Susi Giglioli (capogruppo)
- Angelo Fiore