Trump e le agenzie di stampa: il caso dei contratti con Ap, Reuters e Bloomberg

Recentemente, un’importante dichiarazione di Kari Lake, consulente del presidente per la Us Agency for Global Media, ha sollevato interrogativi sul futuro della comunicazione governativa. La proposta di risolvere i contratti con le principali agenzie di stampa rappresenta un cambiamento significativo nel rapporto tra l’amministrazione Trump e i media.
Relazioni con la stampa e le agenzie
Il legame tra Donald Trump e la stampa è stato caratterizzato da tensioni fin dall’inizio, culminando nella possibilità concreta di rescindere i contratti con le tre maggiori agenzie: Associated Press, Reuters e Bloomberg. Questo approccio evidenzia una crescente conflittualità e un tentativo di disintermediazione, mirando a limitare il controllo dei professionisti dell’informazione sulla diffusione delle notizie.
Obiettivi della disintermediazione
L’obiettivo dichiarato è quello di creare una narrazione autonoma che raggiunga direttamente il pubblico. Tale strategia presenta rischi significativi per l’integrità dell’informazione.
Proposta di cancellazione dei contratti
Kari Lake ha proposto l’annullamento dei contratti considerati “costosi e inutili” per la Us Agency for Global Media. Secondo Lake, non sarebbe opportuno pagare aziende esterne per fornire notizie quando si dispone di un budget considerevole. L’agenzia governativa supervisiona diversi mezzi d’informazione come Voice of America, Radio Free Europe e Radio Free Asia.
“Oggi ho avviato il processo di risoluzione dei contratti dell’agenzia con Associated Press, Reuters e Agence France-Presse. Ciò farà risparmiare ai contribuenti circa 53 milioni di dollari.” – Kari Lake
Nuove regole per il press pool della Casa Bianca
L’amministrazione Trump ha annunciato modifiche al sistema del pool giornalistico che segue il presidente. Questa decisione segna un distacco dalla tradizione consolidata gestita dalla White House Correspondents’ Association (Whca). Il nuovo approccio mira a garantire che sia l’amministrazione stessa a scegliere i giornalisti autorizzati ad accedere alle informazioni più riservate.
Composizione del pool giornalistico
Il pool è composto da un numero ristretto di giornalisti scelti in base a criteri specifici: tre provenienti da agenzie come AP, Bloomberg e Reuters; due dalla carta stampata o online; uno radiofonico; quattro fotografi; e una troupe televisiva.
Dichiarazioni di AP, Reuters e Bloomberg
Le agenzie hanno espresso preoccupazione riguardo alla proposta attraverso una nota firmata dai loro leader. Sottolineano l’importanza dell’accesso a informazioni accurate in una democrazia. Limitare il numero delle agenzie con accesso al presidente potrebbe compromettere questo principio fondamentale.
- Kari Lake
- Donald Trump
- Volodymyr Zelensky
- Julie Pace (AP)
- Alessandra Galloni (Reuters)
- John Micklethwait (Bloomberg)
- Fabio Insenga (giornalista)
I’ve been in fact-finding mode at the USAGM, & boy, am I finding a lot of nonsense that the American taxpayer shouldn’t be paying for.
Today, I started the process of terminating the agency’s contracts with the Associated Press, Reuters, & the Agence France-Presse. This will… pic.twitter.com/iYyaPnJ9lD
— Kari Lake (@KariLake) March 14, 2025