Governo e fisco: piani per combattere l’evasione e ridurre le tasse

La situazione fiscale attuale in Italia è caratterizzata da un forte impegno del governo nella lotta contro l’evasione e nell’alleggerimento della pressione tributaria sui contribuenti. Le misure che si stanno valutando, come il possibile taglio dell’Irpef per i redditi fino a 50-60mila euro, sono al centro del dibattito politico ed economico.
La lotta all’evasione fiscale
Il viceministro Maurizio Leo ha evidenziato come il fenomeno dell’evasione fiscale rappresenti una questione cruciale, con un tax gap stimato tra 80 e 100 miliardi di euro. È fondamentale adottare strategie efficaci per combatterlo, attraverso la riduzione delle aliquote fiscali e il potenziamento della certezza del diritto. La semplificazione normativa è vista come un elemento chiave per attrarre investimenti esteri e migliorare i rapporti tra Stato e contribuente.
- Riduzione delle aliquote fiscali
- Semplificazione normativa
- Potenziamento della certezza del diritto
- Collaborazione tra Stato e contribuente
Gli stock dei crediti non riscossi
Entro fine mese si prevede di ricevere risultati dalla commissione tecnica incaricata di analizzare lo stock dei crediti non riscossi dall’amministrazione fiscale. Questa analisi permetterà di comprendere quali debiti possano essere abbandonati o gestiti diversamente, considerando che la cifra totale ammonta a circa 1.275 miliardi di euro.
- Analisi dei crediti non riscossi
- Valutazioni su debiti da abbandonare o rottamare
- Apertura a possibilità di recupero
Il taglio dell’Irpef
L’eventuale taglio dell’Irpef dipenderà dalle risorse disponibili. Il viceministro Leo ha sottolineato l’importanza di valutare attentamente le opzioni prima di procedere con questa misura. Attualmente, il governo dispone di 1,6 miliardi provenienti dal concordato preventivo biennale chiuso a dicembre scorso, oltre agli incassi derivanti dal ravvedimento speciale in scadenza il 31 marzo.
- Possibile taglio Irpef per redditi fino a 50-60mila euro
- Risorse disponibili: 1,6 miliardi dal concordato preventivo
- Incassi dal ravvedimento speciale in scadenza