F-35 in Italia: nuovi arrivi e rischi di dipendenza dagli USA

acquisto di 25 nuovi F-35 da parte dell’italia e la questione dell’autonomia operativa
Recentemente, l’Unione Europea ha dato il via libera a un piano di riarmo dal valore di 800 miliardi di euro, segnando una significativa evoluzione nella strategia difensiva del continente. In questo contesto, l’Italia prevede di rafforzare il proprio arsenale militare, concentrandosi sulla modernizzazione della flotta aerea.
autonomia limitata: un rischio per le forze armate italiane
Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, il governo italiano si appresta a completare l’acquisto di 25 nuovi caccia F-35, che andranno ad aggiungersi ai 90 già ordinati in precedenza. Questo porterà il totale a 115 unità, con un investimento complessivo stimato intorno ai 7 miliardi di euro. Questi velivoli, tra i più avanzati al mondo, sono progettati per operazioni stealth, superiorità aerea e attacchi di precisione. Ciò solleva interrogativi sulla indipendenza operativa reale delle forze armate italiane.
L’F-35, nonostante le sue capacità straordinarie, presenta una problematica fondamentale: la sua dipesa totale dagli Stati Uniti. Un’analisi del Financial Times evidenzia come questo velivolo sia fortemente integrato in un’infrastruttura software gestita da Washington. Il sistema ODIN (Operational Data Integrated Network) è responsabile degli aggiornamenti e della manutenzione del caccia; pertanto, senza supporto americano, l’aereo potrebbe non essere pienamente operativo.
Aggiungendo ulteriori preoccupazioni, gli Stati Uniti avrebbero la possibilità teorica di limitare o disattivare funzionalità critiche degli F-35 in dotazione agli alleati, inclusa l’Italia. Anche la Svizzera ha confermato che nessun jet occidentale moderno può operare completamente senza i sistemi americani per comunicazione e GPS.
differenze con il progetto GCAP: una soluzione per maggiore autonomia?
L’Italia sta già esplorando alternative per ridurre questa dipendenza attraverso il progetto GCAP (Global Combat Air Programme). Questo programma multinazionale coinvolge Italia, Regno Unito e Giappone ed è finalizzato alla creazione di un aeromobile di sesta generazione, dotato di capacità superiori rispetto agli attuali F-35.
A differenza del programma Lockheed Martin, il GCAP promette una sovranità tecnologica maggiore, escludendo il controllo diretto statunitense sulle infrastrutture software. Inoltre, rappresenta un’importante opportunità industriale per l’Italia che avrà un ruolo centrale nello sviluppo e nella produzione dei nuovi velivoli.
L’acquisto degli F-35, sebbene strategico per consolidare la posizione dell’Italia nell’Alleanza Atlantica, comporta rischi legati all’influenza esterna sulla sicurezza nazionale. Il progetto GCAP potrebbe rappresentare una risposta efficace per garantire una maggiore sovranità tecnologica e operativa nel lungo periodo.