Empoli in piazza per l’Europa contro il riarmo da 800 miliardi

Ogni euro destinato alla guerra e agli armamenti rappresenta un euro sottratto alla spesa pubblica necessaria per garantire una sanità dignitosa. Le famiglie si trovano in difficoltà nel sostenere le spese quotidiane, aggravate dall’aumento dei prezzi causato dai conflitti. La guerra è decisa da una ristretta élite, che costituisce solo l’1% della popolazione mondiale; il restante 99% ne paga le conseguenze dirette.

Emergenza sociale in Europa

La crisi attuale è profonda e lo scenario si presenta catastrofico. La storia dimostra quanto sia fondamentale affrontare questa emergenza. Il governo italiano attuale sembra essere sotto l’influenza di interessi esteri e cerca di reprimere il dissenso attraverso leggi contro la sicurezza. Non ci sono sufficienti finanziamenti per la scuola pubblica e i diritti conquistati da chi ha sempre lottato per un mondo più giusto sono messi a rischio.

Critiche alle politiche governative

In questo contesto bellico e apocalittico, alcune forze politiche stanno organizzando manifestazioni come quella del 15 marzo. Queste iniziative includono la partecipazione di partiti come il PD e sindacati come la CGIL, che tentano di mascherare le proprie responsabilità con simboli di pace. Si ignora così l’articolo 11 della Costituzione italiana, che ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.

Priorità alternative

L’attenzione dovrebbe concentrarsi su questioni ben più urgenti. Non si può restare inerti mentre chi detiene il potere trae profitto dalla vendita di armi a discapito della popolazione. È essenziale schierarsi dalla parte delle vittime dei conflitti e opporsi al riarmo dell’Unione Europea. È fondamentale dire basta agli investimenti in guerre e armi per costruire un’Europa solidale, inclusiva, antirazzista e antifascista.

Comunità in Resistenza csaintifada Empoli