Empoli e la lotta alla ‘Ndrangheta: il magistrato Di Bella incontra gli studenti

Contenuti dell'articolo

Un’importante iniziativa educativa ha avuto luogo al Palazzo delle Esposizioni di Empoli, dove otto classi del triennio delle scuole superiori hanno avuto l’opportunità di incontrare il magistrato Roberto Di Bella. Questo incontro ha rappresentato un momento di confronto tra giovani e professionisti impegnati da anni nella lotta contro la ‘ndrangheta, con l’obiettivo di orientare i ragazzi verso un futuro libero dalla criminalità organizzata.

roberto di bella: profilo e carriera

Roberto Di Bella è stato giudice e, dal 2011, presidente del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria. Dal 2020 ricopre lo stesso ruolo a Catania. Nel corso della sua carriera, si è dedicato all’assistenza dei minori coinvolti in reati legati alla ‘ndrangheta. Ha promosso il progetto “Liberi di Scegliere”, ora diventato protocollo governativo, che ha permesso a cento ragazzi e alle loro famiglie di esplorare nuove opportunità. Dalla sua esperienza è nato anche un film prodotto da Rai Fiction e Bibi Film tv.

libri e progetti significativi

Il libro intitolato ‘Liberi di scegliere. La battaglia di un giudice minorile per liberare i ragazzi della ‘ndrangheta’, scritto da Di Bella insieme a Monica Zapelli, è stato oggetto di lettura per gli studenti presenti all’incontro. L’evento è stato moderato dall’assessora alla Legalità, Valentina Torrini, con il supporto del consigliere comunale delegato ad Avviso Pubblico, Daniele Giannoni.

dichiarazioni significative durante l’incontro

Nella sua introduzione, Valentina Torrini ha sottolineato come le mafie possano insinuarsi anche nel contesto settentrionale dell’Italia: “La ‘ndrangheta approfitta della mancanza di consapevolezza”. Daniele Giannoni ha condiviso la propria esperienza liceale, evidenziando l’importanza del messaggio contro la criminalità organizzata.

intervento del magistrato

Dopo le presentazioni iniziali, Roberto Di Bella ha risposto alle domande degli studenti riguardanti la sua vita professionale e le sfide quotidiane nel contrastare la ‘ndrangheta. Ha descritto come l’educazione alla violenza inizi sin dall’infanzia in contesti familiari compromessi. Ha raccontato episodi inquietanti legati ai giovani affiliati alla mafia e l’impatto devastante sulla loro vita quotidiana.

il progetto liberare i ragazzi dalla mafia

L’iniziativa “Liberi di Scegliere” mira a trasferire i giovani lontano dalle aree ad alta densità mafiosa verso famiglie affidatarie in altre regioni italiane. Di Bella ha affermato che molti ragazzi sono stati accolti in Toscana ed Emilia Romagna e continua a ricevere notizie positive da chi è riuscito a ricostruirsi una vita.

domande degli studenti e risposte del magistrato

I partecipanti hanno posto domande incisive:

  • “Ha paura di morire?” – “È una possibilità che si considera.”
  • “Ha mai pensato di abbandonare il progetto?” – “Mai, nonostante ci siano stati momenti difficili.”
  • “Come ci si sente dopo aver separato i ragazzi dalle famiglie?” – “Inizialmente c’è un forte carico emotivo.”
  • “Ha mai ricevuto minacce?” – “Sì, ma molti comprendono che le misure sui minori sono protettive.”

suggerimenti su questioni ambientali correlate alla mafia

Sull’argomento dello scandalo Keu riguardante lo smaltimento dei rifiuti speciali, Di Bella ha espresso preoccupazione per il coinvolgimento delle mafie in questo settore critico. L’assessora Torrini ha confermato che l’amministrazione comunale partecipa attivamente al processo legale relativo allo sversamento illegale sotto la strada 429.