Tragedia alla Dogaia: un’altra vita spezzata dietro le sbarre a Prato

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Un nuovo episodio tragico si verifica nel carcere della Dogaia a Prato, dove un giovane detenuto ha scelto di porre fine alla sua vita. Il fatto è avvenuto nella giornata odierna, segnando un ulteriore lutto all’interno dell’istituto.

Dettagli sull’incidente

Il detenuto, nato nel 1993, ha utilizzato un fornellino per inalare il gas presente nelle bombolette, condotta che ha portato alla sua morte. La squadra mobile e quella scientifica sono intervenute prontamente per effettuare i rilievi del caso, mentre la procura ha disposto l’autopsia.

Profilo del detenuto

Secondo le informazioni fornite dal sindacato Uil Pa della polizia penitenziaria, il giovane sarebbe di origine nordafricana e di appena vent’anni, attualmente in attesa di processo per reati collegati alla droga e altro ancora.

Commento della Uil Pa

Il segretario regionale della Uil Pa polizia penitenziaria, Eleuterio Grieco, ha commentato l’accaduto esprimendo preoccupazione per il crescente numero di suicidi all’interno della casa circondariale. Grieco ha evidenziato che la tragedia sembra essere avvenuta a causa dell’inalazione di gas da elementi in uso ai detenuti per il riscaldamento degli alimenti. Nonostante l’intervento immediato del personale di polizia e sanitario, non si è riusciti a evitare la tragedia prima dell’arrivo dell’ambulanza.

Situazione nel carcere di Prato

Grieco ha inoltre sottolineato le gravi criticità presenti nell’istituto, dove attualmente sono rinchiusi oltre 630 detenuti, mentre la capienza prevista è di soli 480. La mancanza di personale, con il 70% dei sottufficiali assenti, contribuisce a una situazione di estrema difficoltà nella gestione del carcere, aggravata dalla presenza di un comandante non effettivo e un direttore reggente.